IL PIANO DI RECUPERO - PARTE SECONDA

 

In questo articolo analizzeremo i fatti, le testimonianze e i documenti che sono emersi poco prima o durante il processo a Conrad Murray, il medico giudicato colpevole per la morte di Michael Jackson, i quali non fanno altro che confermare e alimentare sospetti già espressi in precedenza circa il coinvolgimento di altre persone nell'omicidio del cantante e che supporterebbero un capo d'accusa ben più grave dell'omicidio colposo, se le indagini fossero state condotte in modo diverso. Queste, infatti, sono state rivolte solo verso Murray perciò in tribunale l’accusa ha agito affinché non potessero evidenziarsi altri plausibili colpevoli. L’esistenza di questi ultimi avrebbe implicato un grado di colpevolezza maggiore, in quanto sussisterebbe la possibilità di mandanti nell'omicidio commesso dal medico, che di per sé non aveva nessun movente per uccidere la pop star intenzionalmente. Il compenso pattuito per le prestazioni professionali di Murray ammontava a 150.000 dollari al mese: perché Murray avrebbe ucciso di sua sponte l’uomo che in pochi mesi gli avrebbe permesso di guadagnare cifre incassate normalmente in anni? E che avrebbe potuto garantirgli guadagni simili anche in futuro? Eppure lo stesso giudice Pastor, nella sua sentenza di condanna alla massima pena per il dottor Murray, ha sottolineato l’intenzionalità del suo comportamento, reiterato nel corso di circa due mesi: “Michael Jackson NON è morto per un episodio o un incidente isolato… non per degli errori o delle circostanze fortuite” ma conseguentemente ad “un inganno intenzionale”. Che questo intenzionale inganno rispondesse alle esigenze di altri che, a differenza di Murray, non avrebbero ricevuto un compenso per servizi resi a Michael Jackson, ma piuttosto era a lui che avrebbero dovuto erogarne uno a patto che la pop star garantisse il recupero del loro investimento?

E’ tristemente ironico che sia stata proprio la difesa di Murray a tentare di dimostrare il coinvolgimento di altri fattori o di altre persone nel decesso di Michael Jackson. Ma per quale motivo le indagini sono state indirizzate esclusivamente verso il dottore? Forse perché se fossero state più estensive ci sarebbero volute maggiori risorse e più lavoro, più tempo, più soldi; forse perché l'ufficio del procuratore distrettuale della Contea di Los Angeles ha scelto l’opzione meno rischiosa e con maggiori probabilità di condanna, nonostante i fatti suggerissero un capo di imputazione più grave, o forse la risposta si può trovare in queste tabelle: http://cal-access.sos.ca.gov/Campaign/Committees/Detail.aspxid=1323795&session=2009&view=received&psort=NAME

relative ai finanziamenti della campagna elettorale del procuratore capo Steve Cooley nel 2009 dove, tra i finanziatori, compare l'Anschutz Entertainment Group, meglio noto con l'acronimo AEG, proprio la società promotrice dei concerti londinesi di Michael Jackson.

C'è da dire che a Los Angeles circolava la voce secondo la quale il vice procuratore David Walgren avrebbe voluto imputare al dottore l’accusa di omicidio di secondo grado, ma Cooley non gliel'avrebbe permesso. Non sappiamo quanto ci sia di vero in questo, ma è certo che, nemmeno dopo una settimana dall’inizio del procedimento, rinviato più e più volte nel biennio 2010-2011, in California è entrata in vigore una legge in base alla quale i condannati per reati non violenti, fra i quali rientra l’omicidio colposo, non sconteranno più la propria pena nella prigione di Stato, ma esclusivamente nelle carceri della Contea. Questo, di fatto, dimezza il tempo di condanna e incoraggia alternative come gli arresti domiciliari perché le carceri della Contea, collettivamente, non hanno spazio a sufficienza per ospitare i detenuti storicamente mandati nella prigione di Stato per quelle tipologie di reato. La legge è stata promossa dal neo-governatore Jerry Brown che, come si legge in questo articolo: http://www.beyondthemargin.net/2011/09/nfl-football-in-los-angeles.html pressoché nello stesso momento ha trasformato in legge una proposta progettata per sgomberare la strada alla stessa AEG (di cui la AEG Live è una società sussidiaria) nella costruzione di un nuovo stadio di football. Il fatto è che l’Anschutz Entertainment Group è diventato una sorta di “coda che scodinzola il cane della città di Los Angeles”: http://articles.latimes.com/2010/feb/07/local/la-me-leiweke7-2010feb07

Dobbiamo ricordare che la morte di Michael Jackson non venne classificata immediatamente come “omicidio”, perciò la scena del crimine non fu sigillata dalla LAPD, come confermato sul banco dei testimoni dalla ricercatrice del coroner Elissa Fleak, e questo può aver causato un inquinamento delle prove.

A proposito dei maggiori costi, durante le udienze preliminari abbiamo sentito il giudice Pastor parlare del deficit finanziario nel quale versa il sistema giudiziario californiano e questo può aver influito su alcune decisioni da lui prese. Per esempio, il 20 luglio 2011 lui stesso aveva preso visione di alcuni filmati inediti del THIS IS IT, relativi alle prove del 23 e 24 giungo 2009, e avrebbe dovuto continuare a visionarne altri, per decidere se accettare la richiesta della difesa di mostrarne una parte in aula al fine di rivelare eventuali condizioni di salute precarie di Michael Jackson. Tuttavia, il giorno dopo gli fu presentata una mozione depositata dalla Sony Pictures per annullare la citazione in giudizio, senza la possibilità di vedere ulteriori filmati. Nell'udienza del 25 luglio 2011, il legale della major Bostwick sostenne che se quel materiale fosse entrato a far parte del sistema o del processo, ciò avrebbe comportato dei rischi relativi agli interessi della Sony sulla loro produttività commerciale, considerato che ci sono molti soggetti ai quali sarebbe piaciuto metterci le mani sopra. La Sony avrebbe potuto reclamare il diritto ad un risarcimento e il tribunale della California ha serie difficoltà economiche, pertanto il giudice non volle rischiare e ritenne che fosse una perdita di tempo continuare a portare avanti questa citazione, quindi la mozione per l’annullamento fu garantita. Prima che Bostwick lasciasse l’aula, l’avvocato della difesa Gourjian chiese al giudice, alla luce della sua decisione, di ordinare alla Sony la produzione dei materiali che erano stati richiesti dalla difesa e dall’accusa, o almeno quelli da lui visionati e che erano stati commentati durante l’udienza, sotto ordine protettivo per la Corte. L’intento della difesa era garantirsi un rapporto sufficiente e accurato in appello, nel caso in cui ambo le parti avessero desiderato procurarsi un atto d’ordinanza su questo. Il giudice, però, rispose di non volere quei materiali in documenti di tribunale perché essi si trovano in dei caveau, con condizioni di sicurezza e trasporto speciali che la Corte di Los Angeles non si può permettere. Perciò, Pastor decise di prendere ampie note sui materiali del 23 e del 24 giugno 2009, che avrebbe preservato e, se fosse stato necessario, è ad esse che si sarebbe fatto riferimento. A quanto pare, in quel frangente si preoccupò maggiormente delle possibili conseguenze di carattere finanziario che sarebbero potute scaturire per il tribunale della California se la mozione fosse stata accettata, piuttosto che di esaminare a fondo del materiale probatorio.

Il primo a salire sul banco dei testimoni nel processo a carico di Murray è stato Kenny Ortega, regista del THIS IS IT. Nessuno ha ritenuto importante fargli notare che nelle udienze preliminari aveva mentito sul numero di telecamere che avevano ripreso le prove dei concerti: lui aveva dichiarato che erano due, a sottolineare il fatto che tali riprese erano nate con lo scopo di diventare materiale privato di Michael Jackson, ma successivamente è emerso che erano molte di più: https://www.truth4mj.it/mj/index.php?option=com_content&view=article&id=162:status-conference-del-16-giugno-2011&catid=41:people-vs-murray&Itemid=71

Viene quindi da chiedersi se effettivamente dovevano essere solo riprese private oppure destinate ad essere un film sin dall'inizio...perché mentire in proposito se non c'è niente da nascondere? Comunque, questa è stata solo una delle tante bugie dette da Ortega:

https://www.truth4mj.it/mj/index.php?option=com_content&view=article&id=67:analisi-delle-udienze-preliminari-per-lomicidio-di-michael-kenny-ortega&catid=41:people-vs-murray&Itemid=71

In questo video del 20 maggio 2009 http://www.youtube.com/watch?v=lMPN_U6A1_s&feature=youtu.be lo vediamo insieme a Randy Phillps, presidente della AEG Live. Entrambi sostengono che andava tutto bene, che Michael Jackson era in ottima salute e non vedeva l'ora di salire sul palco per esibirsi. Phillips racconta che l'artista aveva pianto al telefono dopo aver saputo del sold out dei biglietti. Col senno di poi, si potrebbe pensare che avesse pianto perché sapeva ciò che lo aspettava…

Sul banco dei testimoni, invece, Ortega ha dichiarato che nell'ultimo periodo Michael Jackson non si presentava alle prove e che il 19 giugno 2009 non era stato affatto bene. Il procuratore Walgren ha mostrato alla giuria un’email che il regista inviò a Randy Phillips dopo quella sessione di prove, dalla quale si evince che tutti e due erano stati “severi” con la pop star, che “avevano portato dentro” il dottore e che “ORA O MAI PIU' “ si dovevano preoccupare riguardo al fatto che l'artista sarebbe potuto risultare non all'altezza della situazione per problemi emotivi e di salute. Ortega ha usato l'espressione “se staccassimo la spina” nel caso in cui Michael Jackson fosse venuto meno alle loro aspettative, come se avessero già parlato in precedenza di questa eventualità, anche se successivamente Phillips, durante la sua testimonianza, l'ha negato. Ma lo stesso Ortega ha dichiarato che il 20 giugno c'era stata una riunione a Carolwood, la residenza del cantante, con lo scopo di discutere delle prove saltate e dello stato psicofisico di Michael Jackson. Durante il controinterrogatorio della difesa, ha affermato che probabilmente c'erano state in precedenza altre riunioni simili a quella, anche se lui non ne era consapevole (ma anche in questo caso è stato contraddetto da Paul Gongaware, co-direttore generale della AEG Live, il quale ha testimoniato su una riunione a casa di Michael Jackson agli inizi di giugno con la presenza di Ortega). L'avvocato della difesa Chernoff gli ha chiesto a cosa si riferisse con l’espressione “staccare la spina” e il regista ha risposto: “I miei commenti erano basati su riunioni probabilmente avvenute prima...”, riunioni alle quali Randy Phillips era presente.

Inoltre, Ortega ha parlato di un non ben specificato “programma” di Murray che avrebbe aiutato l’artista a risolvere i problemi di cui sopra e ha negato di aver detto alla truccatrice Karen Faye di aver “richiamato all'ordine” Michael Jackson.

Riguardo al “programma” del dottore, dalla testimonianza, nella quinta udienza preliminare, del farmacista presso il quale il dottor Murray si riforniva di propofol, è emerso che egli gli richiese anche la preparazione di formulazioni ENERGIZZANTI, che potessero dare MAGGIORE VEGLIA, per le quali fosse NON necessaria la prescrizione medica (fornitegli in capsule ECA: efedrina-caffeina-aspirina), dicendo che erano per sé stesso. Tuttavia, l’autopsia disposta sul corpo di Michael Jackson ha rilevato tracce di efedrina NEL SUO ORGANISMO:

considerando che l’artista da anni era afflitto da insonnia, uno degli effetti collaterali proprio dell’efedrina, quella stessa insonnia che il dottor Murray ha dichiarato di voler "curare" attraverso un farmaco anestetico, è inverosimile pensare che fosse lui stesso ad assumerla CONSAPEVOLMENTE e fu lo stesso dottor Murray, nel tentativo di giustificare la sua somministrazione di propofol a Michael Jackson, a sostenere che la pop star si lamentava del fatto che se NON fosse riuscito a dormire, non avrebbe potuto portare a termine l’impegno dei suoi concerti. Per di più un'infermiera, la Sig.ra Lee, ha testimoniato che a Michael Jackson piaceva la bevanda Red Bull, ma saputo che conteneva caffeina e che poteva contribuire alla sua insonnia, fu disposto a non berla più, perciò, ancora una volta, risulta inverosimile pensare che assumesse volontariamente l'ECA (sull’efedrina e sull'ECA: http://digilander.libero.it/bbzone/doping_eca.htm) Quindi, gli venivano somministrati di giorno "energizzanti" che procurano veglia, con le relative conseguenze ed effetti collaterali (oltre all'insonnia, anoressia, ansia, depressione, ecc...) e anestetico e benzodiazepine di notte... Era questo il “programma”?

Ricordiamo che nessuno degli specialisti che hanno testimoniato, basandosi sulla documentazione del caso, ha definito Michael Jackson un tossicodipendente, perciò sembra che venisse drogato intenzionalmente.

Una persona drogata è più facile da sottomettere e a chi poteva far comodo un Michael Jackson sottomesso se non alla società promotrice dei concerti?

I rapporti tra Murray e la AEG Live sono documentati anche da un contratto, discusso durante il processo, nel quale emerge chiaramente che l’assunzione del dottore era stata di competenza della AEG Live, che mai ne ricevette copia firmata da Michael Jackson per accettazione, ma solamente quella firmata dal dottor Murray proprio la sera prima che il cantante fosse ucciso. In quel contratto si legge anche che il medico doveva “...occuparsi delle necessità mediche dell'artista, riuscire a curarlo in caso di emergenza e provvedere anche ad altri trattamenti medici richiesti da AEG

https://www.truth4mj.it/mj/index.php?option=com_content&view=article&id=174:aeg-e-conrad-murray-lo-scambio-di-email-ed-il-contratto&catid=34:articoli-verita-sulla-morte&Itemid=61

Stranamente, in aula non è stato fatto il minimo cenno all’efedrina rinvenuta nel corpo di Michael Jackson al momento del decesso. Il procuratore Walgren si è limitato a mostrare la confezione delle capsule di ECA ritrovata a casa della pop star, ma nulla più. L’unico che ha menzionato i possibili effetti collaterali dei farmaci da banco contenenti caffeina è stato il dottor Kamangar, l’esperto in medicina del sonno che ha testimoniato per l'accusa, ma senza fare alcun riferimento specifico alle capsule di ECA.

Durante la testimonianza del signor Suppal, lo specialista in sorveglianza della polizia di Los Angeles, è emerso che nessuno gli ordinò di scaricare altri filmati dai nastri delle telecamere di sorveglianza della residenza di Michael Jackson, se non le immagini di pochi minuti relative all'arrivo di Murray e dell’artista alla proprietà la notte del 25 giugno 2009. Suppal ha dichiarato che fu il detective Martinez a prendere la decisione di scaricare solo quei filmati. Qui c'è un'incongruenza con ciò che disse il procuratore Walgren durante la status conference del 16 marzo 2011, nella quale affermò che l'accusa stava ancora cercando di contattare il dipartimento di polizia di Los Angeles e la società del sistema di sicurezza per sapere se erano disponibili ulteriori registrazioni. Tutti i nastri riguardavano l’esterno della casa e le porte di ingresso.

Samantha de Gosson, una delle follower di Michael Jackson che compare nelle registrazioni delle telecamere di sorveglianza mostrate in aula relative all'arrivo della star a Carolwood la notte prima del decesso, sostiene che queste siano state manomesse: ”Contammo fra i 12 e i 13 addetti alla sicurezza, tutti più o meno vestiti allo stesso modo e aggressivi. Questo (per motivi di interesse) E' STATO TAGLIATO dalle registrazioni mostrate durante il processo, per non parlare delle ore precedenti e successive cancellate dalla polizia di Los Angeles. Le registrazioni mostrano, comunque, noi lì, ma non mostrano quello che è realmente accaduto": http://www.facebook.com/groups/112835465428699/#!/samantha.degosson/posts/10150966124598961

Inoltre, non è mai stata rilasciata alcuna immagine relativa all’interno dell’abitazione: i familiari di Michael Jackson hanno sollevato dei dubbi in proposito, sospettando che  siano state cancellate.

LaToya Jackson, sorella di Michael, nel corso di un evento organizzato poco dopo il verdetto di colpevolezza del dottor Murray, ha dichiarato che a lei risulta anche la presenza di Randy Phillips nella casa di suo fratello al momento del decesso. La stessa, in precedenza, aveva raccontato di aver trovato dei post-it attaccati allo specchio del bagno personale del cantante in cui lui avrebbe scritto frasi inquietanti di questo tipo: “Odio John Branca; John Branca mi ha rubato un sacco di soldi e ha raddoppiato e triplicato le parcelle; odio Tohme Tohme; Randy Phillips e Tohme Tohme non viaggeranno con me. NO NO NO Mai! Non voglio Frank Dileo di nuovo nella mia vita; ho acconsentito solamente a 10 show; dire a Tohme Tohme di ridarmi indietro le mie macchine; AEG mi sta facendo pressione per fare una visita medica dal dottor Slavit” (per ricordare notizie su Slavit e Branca, invitiamo a leggere “Il piano di recupero – parte prima-” con relativi commenti

https://www.truth4mj.it/mj/index.php?option=com_content&view=article&id=99:il-piano-di-recupero&catid=34:articoli-verita-sulla-morte&Itemid=61

e ancora, riguardo a Branca:

https://www.truth4mj.it/mj/index.php?option=com_content&view=article&id=145:john-brancachi-e-costui&catid=34:articoli-verita-sulla-morte&Itemid=61).

Sul banco dei testimoni, il detective Smith ha dichiarato che c'erano effettivamente degli appunti scritti su quello specchio, ma nessuno gli ha chiesto di che natura fossero.

Un ruolo in questa tragedia sembra lo abbia avuto anche la Nation of Islam: http://it.wikipedia.org/wiki/Nation_of_Islam

Quasi tutto il personale di servizio e della sicurezza a Carolwood faceva parte di questa organizzazione, come confermato da Michael Amir Williams, l'assistente personale di Michael Jackson, lui stesso membro della NOI, durante le udienze preliminari. Anche Tohme Tohme potrebbe esservi collegato, sebbene lo abbia sempre negato sostenendo di aver provveduto a licenziare, piuttosto, il personale affiliato alla NOI. Eppure, i fatti relativi ad una probabile asta di memorabilia di Michael Jackson solo tre mesi prima della sua morte sembrano smentirlo: http://www.foxnews.com/story/0,2933,510258,00.html Pare che persino Murray fosse legato in qualche modo alla NOI, se non è solo una coincidenza che fan della pop star abbiano sentito il dottore parlare in arabo.

La de Gosson ha dichiarato che l’artista il 29 maggio 2009 si lamentò con lei ed altri fan di NON aver concordato lo spropositato numero di 50 concerti, ma soltanto 10. Sfortunatamente, qualcosa di quel suo sfogo trapelò alla stampa e un paio di giorni dopo la AEG Live si affrettò a negare tutto: http://www.nme.com/news/michael-jackson/45043 A seguito della smentita della AEG, ci fu un deciso sforzo da parte del personale di sicurezza della Nation of Islam attorno al cantante di tenere i fan lontani: improvvisamente, ci furono fino a 12-13 guardie attorno a lui invece di due o tre. In seguito, Amir Williams mentì ai fan che erano vicino a Michael in quei giorni: quando il 24 giugno 2009, preoccupati per le sue condizioni di salute, provarono a recapitare un comunicato a Michael Jackson, Amir non lo permise, sebbene l'artista volesse ascoltare cosa avevano da dirgli i suoi fan. L'assistente suggerì ai fan di comunicare con MJ successivamente, raggiungendolo sul suo cellulare (i fan a lui più vicini avevano il suo numero), ma tutti i loro tentativi non andarono a buon fine. Amir disse poi ai fan che questo era dipeso dalla scarsa ricezione dei cellulari allo Staples Center e che Michael gli aveva chiesto di ricordargli di telefonare il mattino dopo. Tuttavia, quando i fan andarono allo Staples Center per il Memorial dell’artista, testarono ogni zona rendendosi conto che in realtà non c'era alcun problema di ricezione. A questo link la testimonianza completa di Samantha de Gosson:

https://www.truth4mj.it/mj/index.php?option=com_content&view=article&id=122:la-verita-sulla-notte-prima-dellomicidio-di-michael-comunicato-della-follower-samantha-de-gosson&catid=34:articoli-verita-sulla-morte&Itemid=61

La de Gosson afferma che Amir abbia mentito anche sul banco dei testimoni, quando ha dichiarato che la sera del 24 giugno lui era seduto al posto del passeggero nell’Escalade che stava portando Michael Jackson allo Staples Center per le prove:” Tutto andò più o meno secondo i piani, con un paio di cose strane quella notte che ancora non possono essere spiegate... una è il fatto che Michael voleva ascoltare una nostra dichiarazione orale come gli consegnammo le lettere, ma Michael Amir impedì che Michael la sentisse, promettendo che invece sarebbe stato possibile telefonicamente, a causa dell'arrivo in ritardo alle prove... una bugia! E anche la testimonianza di Michael Amir sul banco dei testimoni nel processo Murray è stata una bugia, quando ha detto che sedeva sul sedile del passeggero nell'Escalade quando la verità è che era seduto sul sedile posteriore insieme a Michael per anticipare il nostro intervento, spifferato da un altro fan che abbiamo chiamato Giuda. Michael Amir non si era MAI seduto sul sedile posteriore insieme a Michael fino a quella notte! Ha mentito sotto giuramento.

Rivediamo ora il contratto tra la AEG Live e Michael Jackson. E' un contratto che sembra essere stato redatto con il solo scopo di distruggere finanziariamente la pop star e una firma del cantante sembra persino essere falsa. Ciò che è scritto su questo documento rievoca le azioni di quegli affaristi criminali che prima concedono un prestito al proprietario di un negozio che vuole acquistare dei beni e poi gli bruciano il negozio cosicché lui debba spendere tutti i suoi soldi per ristrutturarlo, e quando lui non è in grado di ripagare il prestito gli portano via la casa che era stata usata come collaterale. Aprendo questo link, si troverà un'analisi completa del documento:

https://www.truth4mj.it/mj/index.php?option=com_content&view=article&id=194:aeg-e-tohme-tohme-in-una-partita-contro-michael-jackson-frode-bugie-e-intenzioni-diaboliche&catid=34:articoli-verita-sulla-morte&Itemid=61

Data la natura fraudolenta del cosiddetto “contratto”, AEG avrebbe potuto avere dei problemi a mettere in atto quanto stabilito nello stesso e potrebbe aver pensato di seguire una via alternativa per incrementare i guadagni, aumentando il numero dei concerti dopo aver visto di che proporzioni fosse la domanda di biglietti per gli show della più grande pop star del mondo.

In merito a questo, estremamente interessante si è rivelata la testimonianza di Paul Gongaware che ha risposto nel modo seguente al vice procuratore Deborah Brazil quando gli è stato chiesto CHI aveva firmato il contratto per i 31 concerti all'arena O2 di Londra:

https://www.youtube.com/watch?v=kGMCGx_vnD4

Brazil: Quanti spettacoli erano stati previsti?

Gongaware: Noi ne abbiamo messi a contratto 31.

Brazil: Quando lei dice "NOI" a chi si riferisce?

Gongaware: Alla AEG Live.

Brazil: E a chi altro?

Gongaware è rimasto in silenzio.

Brazil: Al Signor Jackson?

Imbarazzato, Gongaware ha risposto: "Oh, sì... il Signor Jackson, sì"

Ascoltando queste dichiarazioni, sembrerebbe proprio che il numero dei concerti messi a contratto era stato deciso esclusivamente da AEG. Ovviamente, anche lui ha sostenuto che Michael Jackson era d'accordo per le 50 date. Sta di fatto che non esiste nessun contratto che parli di 50 concerti.

La difesa ha tentato di affrontare con Gongaware l'argomento riguardante la causa civile che la famiglia Jackson ha depositato contro AEG, ma il tentativo è fallito per le obiezioni dell'accusa che come unico obiettivo ha avuto quello di dimostrare la colpevolezza dell'imputato.

Passiamo ad analizzare la testimonianza di Randy Phillps. Il presidente della AEG Live ha esordito dicendo che fu contattato nel 2007 dall'avvocato di Michael Jackson di allora, Peter Lopez (morto 10 mesi dopo Michael Jackson in un “apparente” suicidio con arma da fuoco), ma all'epoca l'artista non era pronto per affrontare i concerti. Successivamente, nel 2008 entrò in contatto con la Colony Capital, una società che aveva rilevato delle quote del Neverland Ranch di Michael Jackson, per parlare di un suo ritorno sulle scene. Che interesse aveva la Colony Capital per dei concerti di Michael Jackson? Probabilmente voleva recuperare il denaro speso per Neverland. Quindi, Phillips contattò Tohme Tohme, all'epoca “manager” della pop star, un uomo d’affari dai trascorsi tutt’altro che chiari di cui Michael Jackson aveva paura: http://www.youtube.com/watch?v=KMmPeb_jWaI&feature=related

Phillips ha dichiarato che quando si rese conto che la domanda relativa ai biglietti per gli spettacoli era superiore alle aspettative, pensò, appunto, di aumentare il numero dei concerti. Allora contattò Tohme e dopo 20 minuti ricevette una telefonata da Michael Jackson che gli disse di essere disposto a fare 50 spettacoli sulla base di due condizioni: una residenza nella campagna inglese dove poter vivere insieme ai suoi figli e la presenza del comitato per il Guinness dei primati al suo tour. Va sottolineato che prima del processo Phillips si è contraddetto più volte riguardo a chi aveva contattato per aumentare il numero dei concerti, dando diverse versioni sull'accaduto: http://www.youtube.com/watch?v=duAiiK0iCLg

Durante la status conference del 28 marzo 2011, la difesa ha sostenuto che Tohme negoziò l'affare con AEG e che altri testimoni dissero che il signor Jackson era molto arrabbiato per questo. Sulla disponibilità della pop star di andare in scena per un numero di show così alto, è da rilevare la testimonianza del dottor Metzger, il quale ha testimoniato al processo che il cantante, invece, era molto preoccupato del fatto che i suoi problemi di salute non gli avrebbero consentito di sostenere 50 spettacoli e temeva che non avrebbe potuto portare a termine questo pesante impegno. Anche a questa incongruenza non è stata data importanza: il processo non era contro Phillips o AEG, ma solo contro Murray; per la stessa ragione, non è stato permesso a Phillips di parlare in modo approfondito del contratto stipulato tra AEG e Michael Jackson per il THIS IS IT o dell'assicurazione.

Durante la testimonianza del signor Marx, l’esperto informatico forense della DEA che ha condotto le analisi sull’iPhone di Murray, è emerso che AEG aveva dei problemi con la compagnia che avrebbe dovuto garantire la copertura assicurativa dei 50 concerti. Marx ha esaminato l'iPhone a partire dal 20 giugno 2009 sul quale sono risultati: un messaggio lasciato in segreteria da Frank Dileo, il presunto “manager” di Michael Jackson, che esprimeva la sua “preoccupazione per la salute” dell’artista; una registrazione, effettuata per “oscure ragioni” da Murray, della voce del cantante sotto l'effetto di farmaci che lo stesso medico gli aveva somministrato in quel momento (gli avrebbe fatto comodo in un secondo tempo per far credere che Michael Jackson fosse un tossicodipendente e/o voleva ricattarlo, come sostenuto dal procuratore Walgren e dal giudice Pastor?) e diverse email inviate in copia a Randy Phillips, Shawn Trell, Paul Gongaware e Timm Woolley della AEG Live, a John Silcock, direttore generale della compagnia di assicurazione londinese Robertson Taylor Insurance e a Bob Taylor, sempre di questa compagnia. Da quelle email si evince che l’assicurazione era preoccupata per le voci che circolavano sulla salute di Michael Jackson e voleva che venisse effettuata una seconda visita per assicurare tutti i 50 spettacoli. In data 24 giugno 2009, risulta un’email di Bob Taylor nella quale si legge che gli assicuratori erano stati fermi sin dall’inizio a proposito della copertura, che avrebbero concesso per malattia esclusivamente dopo il completamento di una ulteriore visita medica e dopo la presa in visione di Michael Jackson durante le prove. In una successiva email, risulta che l'assicurazione pretendeva che la visita fosse fatta a Londra, precisamente ad Harley Street.

Dunque, mentre la situazione stava precipitando dal momento che le condizioni di Michael Jackson stavano peggiorando, stava perdendo peso bruscamente nelle ultime settimane della sua vita e aveva saltato diverse prove, l'assicurazione chiedeva, per la copertura totale dei 50 concerti dei quali AEG aveva già venduto i biglietti, un' ulteriore visita.... COME POTEVA AEG USCIRE DA UNA SIMILE SITUAZIONE? SEMBRA CHE LA MORTE DI MICHAEL JACKSON SIA STATA DAVVERO PROVVIDENZIALE PER AEG, CONSIDERANDO ANCHE I LAUTI GUADAGNI CHE NE SONO SUCCEDUTI: QUESTO NON RENDE FORSE LECITI DEI SOSPETTI IN MERITO?

L’articolo a questo link: http://www.rockol.it/news-101838/Michael-Jackson,-il-promoter-AEG-convinto-di-poter-recuperare-linvestimento spiega i calcoli fatti da AEG sul recupero delle somme di denaro investite, riportando ciò che lo stesso Phillps disse per smentire voci riguardanti possibili perdite conseguenti alla morte di Michael Jackson. In esso si apprende che molti fan non chiesero il rimborso del biglietto per il THIS IS IT, preferendone un altro in cambio come souvenir commemorativo. Leventuale commercializzazione, sotto forma di cd o dvd, delle registrazioni audio e video ad alta definizione effettuate durante le prove allo Staples Center, di cui parla l’articolo, è ormai noto che c’è stata: la Sony versò ad AEG 60 milioni di dollari per l’acquisto dei diritti su quelle registrazioni, ricavandone il docu-film “THIS IS IT”, uscito nelle sale cinematografiche di tutto il mondo. Altri profitti per AEG arrivarono dalla colonna sonora originale del film: http://www.ilgiornale.it/interni/this_is_it_film_dedicato_tour_mancato_michael_jackson/musica-attualit-michael_jackson/11-08-2009/articolo-id=373542-page=0-comments=1 e dall’accordo con la Bravado per il merchandising relativo al tour mai portato a compimento dalla pop star: http://www.bravado.com/news-story/news-michael_jackson/bravado-is-exclusive-merchandiser-for-michael-jackson ;avrebbe voluto persino guadagnare sul Memorial, ma viste le proteste, dovette desistere: http://www.singersroom.com/news/4090/AEG-Live-Backtracks-Over-Michael-Jackson-Funeral-Tickets-Offers-Giveaway (**)

Subito dopo la morte di Michael Jackson, la società promotrice pensava di riscuotere anche la polizza assicurativa sulla prima trance dei concerti, che includeva la morte per overdose da farmaci, ma considerato che il propofol è un anestetico da somministrare esclusivamente in ambito ospedaliero, la compagnia di assicurazione Lloyd’s si è rifiutata di pagare. A giugno 2011, la Lloyd’s ha depositato una citazione in tribunale contro la AEG Live e la MJ Co LLC affinché un giudice della Corte Suprema di Los Angeles decreti che la compagnia non debba corrispondere ad AEG i 17,5 milioni di dollari della polizza. La richiesta si basa sul fatto che AEG non rivelò mai agli assicuratori che a Michael Jackson veniva somministrato il propofol, né che saltava le prove e nelle riunioni appariva con difficoltà di parola dopo aver visitato l'ufficio del dottor Arnold Klein, il suo dermatologo. Fino all'ultimo giorno della vita dell’artista, i dirigenti della Lloyd's chiedevano informazioni sulla sua salute all'avvocato della AEG Live, che a sua volta passava le richieste a Murray: http://www.wavenewspapers.com/entertainment/Judge-issues-favorable-ruling-for-insurers-of-Jacksons-comeback-tour-136754403.html

Ricordiamo che Murray inviò un’email di risposta a Bob Taylor per l'ultima volta alle 11.17 del 25 giugno 2009 scrivendogli di non credere alle voci sulla salute di Michael Jackson, proprio in quel lasso di tempo in cui l'artista era andato in ipotensione o forse era già morto.

Esaminiamo adesso le azioni dell'imputato e le dichiarazioni di alcuni testimoni che farebbero pensare alla volontarietà dell'omicidio, che sarebbe stato commissionato da altri. Occorre evidenziare che Murray ha mentito e si è contraddetto più volte in merito a certi accadimenti, al link seguente troviamo solo alcune di queste contraddizioni: http://insession.blogs.cnn.com/2011/10/10/conrads-contradictions/ Ma al di là delle bugie, certe sue azioni sembrano essere state proprio intenzionali: Murray ha dichiarato che non avrebbe potuto spostare da solo il corpo del cantante sul pavimento, così da praticargli una corretta rianimazione cardiopolmonare, ma è assurdo credere che qualcuno della sua stazza, di oltre 2 metri, non fosse in grado di sollevare una persona di 175 cm per poco più di 60 kg di peso come Michael Jackson. Elissa Fleak ha testimoniato che nella camera dove Michael Jackson è morto (che, ricordiamo, NON era la sua stanza da letto) c'era il camino acceso, nonostante fosse il 25 giugno in California. Viene da chiedersi se Murray o qualcun altro lo abbia acceso affinché il rigor mortis si verificasse in un momento successivo, per cui Michael Jackson potrebbe essere morto anche molto tempo prima: il medico legale, infatti, NON è stato capace di stabilire l'ora del decesso. Bisogna dire che leggendo tra le righe alcune domande del procuratore, la sua arringa e il suo memorandum, pare che abbia voluto far intendere qualcosa riguardo alla volontarietà dell’omicidio. Durante il controinterrogatorio del dottor White, l’esperto di propofol testimone per la difesa, Walgren lo ha portato a dire che, considerate le quantità di lorazepam e propofol rilevate nell'organismo della pop star, non avrebbe senso pensare che Murray volesse continuare a sedare un Michael Jackson già sedato: ciò sarebbe spiegabile solo nel caso in cui il medico avesse voluto fargli del male volontariamente. Riguardo al dottor White, c’è da ricordare anche che ha dichiarato di essere stato pagato 11.000 dollari per comparire in tribunale e 3.500 dollari ogni volta che ha testimoniato, ma ha sottolineato di non aver ricevuto questo denaro dalla difesa, che non ne aveva i mezzi.... nessuno, però, gli ha chiesto da chi ha ricevuto quei compensi.

Tornando alla presunta volontarietà nel commettere l'omicidio, dalla testimonianza del dottor Shafer, esperto di propofol per l'accusa, è emerso che in base a studi effettuati nel 2002, le quantità di propofol e benzodiazepine somministrate da Murray a Michael Jackson sono di gran lunga maggiori di quelle che persino Shafer stesso aveva inizialmente ipotizzato. Di conseguenza, nella sua arringa Walgren ha sostenuto che “... Murray ha voluto mettere ko Michael Jackson, se si vuole credere che non fosse già ko!” e nel Memorandum leggiamo: “ IL MODO IN CUI IL CRIMINE E’ STATO ESEGUITO INDICA PIANIFICAZIONE, SOFISTICAZIONE O PROFESSIONISMO (….) LE PROVE MOSTRANO SENZA OMBRA DI DUBBIO CHE L’IMPUTATO SAPEVA CHE CIO’ CHE STAVA FACENDO ERA SBAGLIATO (….) L’IMPUTATO SI E’ APPROFITTATO DI UNA POSIZIONE DI FIDUCIA O CONFIDENZA PER COMMETTERE IL CRIMINE...”

Un po' troppo per essere considerato un omicidio involontario...

Qui si può trovare l'intero Memorandum: http://www.scribd.com/doc/73621631/Prosecution-Memorandum

Tenendo conto che in California il dolo è considerato “implicito” se la negligenza di una persona è spericolata, qui c’è una sufficiente giustificazione legale per classificare tale caso come omicidio di secondo grado, e a sentire tutte le testimonianze del processo, ci si rende perfettamente conto che questo è molto di più di un omicidio colposo. Ricordando poi che nel diritto statunitense un omicidio premeditato, risultato di un disegno criminoso, è classificato di primo grado, per tutto quanto si è esposto sopra è molto probabile che se le indagini fossero state svolte adeguatamente e in più direzioni, sul banco degli imputati avremmo visto persone che in questo procedimento penale sono salite solo sul banco dei testimoni e il capo di imputazione sarebbe potuto essere persino più grave dell'omicidio di secondo grado.

www.truth4mj.it


PS: Tutte le informazioni di questo articolo relative al processo Murray sono facilmente verificabili: i video delle udienze sono rintracciabili su you tube mentre le traduzioni delle udienze preliminari si possono trovare al seguente link:

https://www.truth4mj.it/mj/index.php?option=com_content&view=article&id=177&Itemid=70

(**) Aggiornamenti circa i guadagni post mortem di AEG:

1) https://www.aegtickets.com/default.aspx?c=OfferDetails&eid=2336

2) Phillps in un'intervista postata nell'articolo ( http://www.rockol.it/news-101838/Michael-Jackson,-il-promoter-AEG-convinto-di-poter-recuperare-linvestimento ), nella quale parlava del recupero delle somme investite, dichiarò di voler mettere in scena comunque lo spettacolo all'Arena O2 di Londra: a quanto pare ha mantenuto la “promessa”: http://www.legendarymichaeljackson.nl/?p=7556 Ricordiamo che l'Arena è di proprietà della AEG Live; il fatto che sia stata annunciato dall'Estate non deve trarre in inganno: l'Estate è gestita da J.Branca.

Aggiornamenti a proposito di Branca (presunto esecutore testamentario) e il testamento di MJ: https://www.truth4mj.it/mj/index.php?option=com_content&view=article&id=290:i-jackson-denunciano-il-testamento-che-permette-a-john-branca-e-a-john-mcclain-di-gestire-lestate-di-michael-jackson-e-un-falso&catid=34:articoli-verita-sulla-morte&Itemid=61

 

 

NB: Truth4MJ ha pubblicato questo articolo sulle pagine facebook dei maggiori organi di informazione italiani e su alcuni canali di libera diffusione delle news, come attestato dai seguenti link:

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