PROCESSO JACKSONS vs AEG: 9 MAGGIO 2013 - KAREN FAYE

Sesta settimana- giorno 4: giovedì 9 Maggio 2013

Originally by: https://twitter.com/wendylovesmj - https://twitter.com/ToMJShowRespect

Notes kindly given to us by: http://teammichaeljackson.com/ who are reporting from LA Court

Katherine Jackson e suo nipote, e guardia del corpo, Trent Jackson, sono arrivati in tribunale.

Sul banco dei testimoni la testimone n° 7 per i querelanti, Karen Faye, make-up artist/hair stylist di Michael Jackson di lunga data.

ESAME DIRETTO DI BRIAN PANISH:

Panish: “Qual è il suo lavoro? Qual è il suo background?”

Faye: “Sono una make-up artist/hair stylist. Ho lavorato in televisione, per i video. Ho lavorato per Kevin Costner, Smokey Robinson

Panish: “Ha mai lavorato con Michael Jackson?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Quando ha cominciato a lavorare per lui?”

Faye: “Nel 1982, per la copertina dell’album Thriller. Fui assunta dal fotografo”.

Panish ha mostrato come reperto le note/credits interne al disco di Thriller.

Panish: “Disegno di Paul McCartney e Michael Jackson – disegnato da Michael per ‘The Girl is Mine’. Prodotto da Quincy Jones. Co-prodotto da Michael Jackson. Perfavore, legga questa nota, cosa dice?”

Faye: “Questo album è dedicato con amore a Katherine Jackson”.

Panish: “Ha continuato a lavorare per Michael dopo questo?”

Faye: “Sì. Michael mi chiese di lavorare per la sessione fotografica di ET. Michael registrò la narrazione per il disco di ET. Andai sul set e vidi Michael con ET. Fu magico”.

Panish: “Cosa fa – cosa è coinvolto quando lei si occupa dei capelli e del trucco di qualcuno?”

Faye: “Devo assicurarmi che il tono della pelle sia uniforme e fissare i capelli in modo che siano perfetti. Devo conoscere qualcuno, diventa molto personale”.

Panish: “Ad un certo punto negli anni ’80, Michael si ferì nel corso di una pubblicità per la Pepsi. Che ripercussioni ci furono nel suo modo di lavorare con lui?”

Faye: “Dovevo usare delle extension per i capelli visto che il suo scalpo era stato gravemente ustionato”.

Panish: “Per quanto tempo ha lavorato con Michael Jackson?”

Faye: “27 anni”.

Panish: “Ha viaggiato con Michael Jackson? Dov’è andata?”

Faye: “In tutto il mondo. Europa, Asia, Nord e Sud America, Australia”.

Panish: “Com’era viaggiare e lavorare con Michael?”

Faye: “Mi sono ritrovata a lavorare con questa persona magica. Mi ha portato in tutto il mondo, sono state esperienze oltre i miei stessi sogni”.

Panish: “Come descriverebbe il suo rapporto con Michael Jackson?”

Faye: “Ci conoscevamo da anni. Eravamo molto vicini. Un rapporto come tra fratello e sorella. Avevo dei problemi e ne parlavo con lui. Parlavamo, condividevamo”.

Panish: “E’ mai andata in qualche tour con Michael?”

Faye: “Sono stata in tre tour con lui: il Bad, il Dangerous e la prima parte dell’HIStory. Ho lavorato con lui anche in altri progetti, come il Superbowl”.

Panish: “Ha mai incontrato personalità di prestigio insieme a Michael?”

Faye: “Sì. Ho incontrato la Principessa Diana, il Presidente Clinton e funzionari in tutta Europa e Asia”.

Panish: “Ha trascorso tempo insieme a Michael quando lui non era impegnato per un concerto o un tour?”

Faye: “Sì, anche durante i tour, Michael andava negli ospedali e negli orfanatrofi durante gli spettacoli. Sono stata a Neverland. Diede per me la mia wedding shower (una festa prematrimoniale con doni alla sposa, ndt) lì”.

Panish: “Ci parli del lavoro di umanitario di Michael. Lei era coinvolta con lui nel lavoro che faceva in giro per il mondo per aiutare il mondo?”

Faye: “Devo dire di no, ma solo perché era qualcosa che lui semplicemente faceva, senza pensare alla stampa o a qualunque altra cosa. Era semplicemente qualcosa che lui faceva e non voleva attenzione su di essa. Io ne sono stata testimone, andavamo negli ospedali e negli orfanatrofi a fare visita ai bambini. Lui diceva: ‘FACCIO I TOUR SOLAMENTE PER ANDARE IN QUESTI PAESI PER I BAMBINI CHE SONO NEGLI OSPEDALI E NEGLI ORFANATROFI”.

Panish: “Come descriverebbe la personalità di Michael?”

Faye: “Era un gentiluomo. Era elegante. Era brillante. Aveva un gran senso dell’umorismo, ridevamo tanto insieme. Era un genio creativo. E un assoluto perfezionista”.

Panish: “Qual era il suo rapporto con i fan?”

Faye: (piangendo) “Amava i suoi fan. Interagiva con loro”.

Panish: “Lei c’era nei momenti belli e in quelli brutti?”

Faye: “Sì”.

Panish ha mostrato questa fotografia di Michael e Karen.

Panish: “Chi sono le persone in questa fotografia? Ci racconti di questa foto”.

Faye: “Siamo io e Michael. Il giorno prima che fu scattata, Lisa Marie Presley stava chiamando Michael pregandolo di non divorziare da lei. Non stavano andando d’accordo. Lei diceva: ‘Proviamo a risolvere questa situazione’. Michael continuava a dire: ‘No, non penso che funzionerà’. Lei lo pregava e lo pregava: ‘Perfavore, non presentare le carte, perfavore non lo fare’. Allora lui le promise che non avrebbe chiesto il divorzio. La mattina dopo in tutta la stampa c’era la notizia che lei aveva chiesto il divorzio. Lui era devastato. Aveva veramente deciso di riprovarci con lei. Poi lei fece dietrofront e fece quello che ha fatto. Io e Michael decidemmo di andare al Motown Café per dare alla stampa qualcosa di cui parlare, con me nei panni della bionda misteriosa”.

Panish ha mostrato diverse altre foto di Karen e Michael che mostrano un lungo rapporto.

In una foto, Michael sta truccando Karen passandole un pennello sul viso.

Panish le ha chiesto come era stato. La Faye: “Non mi piacque all’epoca, ma rivedendola adesso, sono graziosa”. Risate in aula.

Panish ha mostrato anche foto di Michael da varie sessioni fotografiche. Una di esse è uno scatto di Annie Leibovitz per Vanity Fair. Panish: “Chi è Annie Leibovitz?”. La Faye: “Mi sta prendendo in giro?” Risate. Panish: “Hey, non esco così spesso”.

Panish: “Ai fotografi famosi piaceva scattare foto a Michael?”

Faye: “Facevano a gara per chi gli avrebbe scattato delle foto”.

Panish ha mostrato quest’altra immagine di Michael:

Panish: “Che scarpe indossa qui Michael? Sono Air Jordans?”

Faye: “No”.

Il giudice ha nominato un altro marchio. La Faye ha detto che non era quello e ha aggiunto: “I fan nell’aula lo sanno”. Prima che Panish potesse fermarli, tre voci hanno gridato: “L. A. Gear!”

Panish: “Qui c’è una foto di Michael con dei cerottini sulle dita. Perché metteva questi cerottini?”

Faye: “Era il genio di Michael. Pensava a cose a cui nessun altro prima aveva pensato. Come il guanto e i calzini bianchi. Per avere l’attenzione del pubblico quando ballava – la visuale, il movimento. Era un genio. Non ho mai lavorato per nessuno altro che vedesse cose come queste”.

Panish: “Nel corso degli anni, lei è stata a molti, molti spettacoli e performance di Michael Jackson, è corretto?”

Faye: “Sì”.

Panish ha fatto vedere una clip della performance di Michael di “Man in the Mirror” a Bucarest, Romania, dal Dangerous Tour. Nel video, i fan urlano, svengono, alcuni vengono portati via in barella.

Panish: “Questo era comune nei concerti di Michael Jackson?”

Faye: “E’ ovvio che lei non abbia mai visto un concerto di Michael Jackson nella sua vita”.

Panish: “Non rispondo. A me tocca fare le domande. C’era molta gente ai suoi concerti?”

Faye: “Sì, ce n’era tanta (ride). Centinaia di migliaia. Dovevo uscire sul palco per un momento. C’era così tanta gente che non riuscivo a vedere oltre la folla. Io ero nervosa quando dovevo uscire fuori. Michael semplicemente rideva ed era a proprio agio”.

Panish: “Lei ha lavorato con altri artisti. Ha mai visto niente del genere?”

Faye: “No”.

Panish: “Quando Michael si esibiva, sudava tanto?”

Faye: “Si faceva prendere così tanto dalla sua esibizione, perdeva tutti i suoi liquidi. Beveva Gatorade negli intervalli. E Michael stava bene. Riusciva a fare questo. La sua energia era… non ho mai visto nulla di simile”.

Panish: “Era coinvolta nello spot della Pepsi che fece Michael?”

Faye: “Sì. La Pepsi ha sponsorizzato dei tour di Michael. Michael era sul palco, sullo sfondo. Ci furono delle esplosioni, lui doveva scendere dalle scale. Alla terza ripresa, il regista disse: “Voglio un’esplosione più grande e Michael deve uscire prima. Michael lo fece ed io vidi la sua testa a fuoco. Si levavano delle fiamme, io stavo urlando. Michael non se ne accorse. Miko Brando dovette buttarlo a terra per spegnere il fuoco. Lo portarono in ospedale”.

Panish ha mostrato una foto dello scalpo ustionato di Michael. “A conseguenza di questo, Michael subì delle operazioni chirurgiche al cuoio capelluto?”

Faye: “Io ero a casa a piangere guardando Michael in tv. Ero così preoccupata per lui. Mentre era in ospedale, andò a fare visita a tutti gli altri pazienti. Lo vidi in tv. Pensai: ‘Oh, sta bene’. Aveva davvero più premura per loro che per sé stesso. Riguardo alle operazioni, Michael subì ustioni di 1°, 2° e 3° grado in cima alla testa. Inizialmente, provarono a curargliele, poi fu sottoposto a degli interventi”.

Panish: “Ebbe problemi che continuarono dopo le operazioni?”

Faye: “Dopo le ustioni, in un primo momento stette bene fondamentalmente. La sua pelle era guarita. Usammo una piccola ciocca di capelli posticci che avrebbe coperto la cima della testa dove aveva avuto le ustioni. Fare questo non era il massimo per le esibizioni, perciò Michael ebbe un intervento affinché i suoi stessi capelli cominciassero a ricrescere. Dovette essergli inserito una sorta di palloncino sotto la pelle per tirargliela”.

Panish: “Ebbe una qualunque sofferenza fisica o emotiva dopo questo incidente?”

Faye: “Aveva così tanti impegni al lavoro che non ebbe mai il tempo di recuperare dall’operazione. Fece un cortometraggio, l’Addams Family Values o qualcosa del genere. Il suo scalpo stava guarendo dall’operazione, ma ne stava traendo emicranie croniche. Fu causa di un incredibile dolore”.

Panish: “Fece qualcosa in favore dell’ospedale nel quale fu curato?”

Faye: “Quello fu prima dell’operazione. Chiese che costruissero un centro ustionati per le vittime di ustioni”.

Panish: “Era a Monaco, in Germania, quando Michael si fece male?”

Faye: “Sì, fece due concerti in beneficenza, uno dei quali a Monaco. Sul palco c’era un ponte, uno alto. Michael sarebbe salito velocemente sul ponte, che poi si sarebbe diviso in tre parti, con lui sospeso sulla parte centrale. A Monaco, Michael salì sul ponte, che fu sollevato e poi precipitò tutto mentre Michael era su”.

Panish: “Lui cadde giù?”

Faye: “Proprio davanti al pubblico. Quando vidi cosa era successo, pensai che fosse morto. Era un tragico incidente, ero devastata. Poi vidi un braccio salire sul palco, poi l’altro braccio. E poi la sua gamba. E si rialzò – e concluse la canzone. Volevamo portarlo subito in ospedale, ma lui disse: ‘Non posso, non posso. Non posso deludere il pubblico’. Terminò lo spettacolo, poi andò dietro le quinte e collassò”.

Panish ha mostrato ai giurati il video dell’incidente.

Panish: “Sa se ha sofferto una qualunque forma di dolore come conseguenza di questo?”

Faye: “Sì, ha sofferto di dolori alla schiena da quel momento in poi. Accennava al suo dolore solo quando era sotto stress fisico o emotivo”.

Panish: “Ci sono state altre circostanze in cui a Michael è successo qualcosa fuori dalla norma e ha continuato ad esibirsi? Che mi dice di Seoul, in Corea?”

L’avvocato ha fatto partire la clip mentre la testimone rispondeva.

Faye: “Oh, sì, Michael era sospeso su una gru mentre eseguiva ‘Earth Song’. Un fan si agganciò al corrimano della gru, Michael lo stava tenendo”.

Panish: “Era parte dello show?”

Faye: “No, Michael era così spaventato per lui, continuò a cantare ma lo teneva con tutte le forze”.

Panish: “Aveva familiarità con la realizzazione dei video di Michael?”

Faye: “Sì, ho lavorato per i suoi video”.

Panish: “Ha lavorato per un video chiamato ‘Thriller’? È stato un video musicale popolare?”

Risate in aula.

Faye: “Uhm… sì”.

Panish: “Perché è stato popolare?”

Faye: “È stato il video musicale più lungo mai realizzato. Un set elaborato, effetti speciali, trucco. Diretto da John Landis”.

Clip dal video di ‘Thriller’.

Panish: “Prima di esso, qualcun altro aveva fatto un video così?”

Faye: “No”.

Panish: “Era coinvolta con un’esibizione che Michael fece per il Super Bowl?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Era la prima volta che un così grande artista si esibiva al Super Bowl? Fu un grande evento?”

Faye: “Sì, un evento grandissimo. Michael diede inizio al trend di avere l’esibizione di grandi artisti al Super Bowl”.

Panish: “Conosceva molte persone che guardarono quell’esibizione?”

Faye: “La guardarono in tanti”.

 

Panish ha mostrato la clip della performance di Michael Jackson al Super Bowl. Il giudice ha poi chiamato una pausa, a seguito della quale Panish ha ripreso l’interrogatorio mostrando una clip della performance di Michael agli MTV Awards del 1995.

Panish: “Lavorò con Michael per questa esibizione?”

Faye: “Sì. (Guardando la clip): Riusciva a fare il moonwalk in un cerchio”.

Panish: “Cos’è un cortometraggio?”

Faye: “Michael non chiamava mai i suoi cortometraggi ‘video musicali’, li chiamava cortometraggi, perché erano così tanto di più”.

Panish: “Richiedeva molta energia e resistenza fisica fare tutte queste esibizioni?”

Faye: “Oh, sì.”

Panish: “Michael le ha mai parlato di avere difficoltà a dormire quando era in tour?”

Faye: “Sì, ciò che succedeva era che la sua adrenalina permeava in tutto il suo corpo. Faceva uno spettacolo di due ore o più e il suo livello di adrenalina era così alto che gli ci volevano almeno 24 ore per rilassarsi ed essere in grado di dormire. A volte ci volevano 2 giorni. Perciò aveva problemi a dormire”.

Panish: “Quando soffriva di insonnia, cosa faceva?”

Faye: “All’inizio, i suoi spettacoli erano programmati in modo abbastanza distanziato l’uno dall’altro perché lui avesse l’opportunità di rilassarsi e dormire. Faceva 1 o 2 concerti alla settimana. Ma con il proseguimento dei tour, gli spettacoli si facevano sempre più ravvicinati. Perciò, lui aveva problemi a dormire. Partiva bene, e poi via via peggiorava sempre di più e lui non riusciva a dormire. Perciò, per esibirsi provò a trovare dei modi per dormire”.

Panish: “Fece affidamento su certe persone perché lo aiutassero a dormire?”

Faye: “Dottori. Michael ha sempre creduto che un dottore avesse a cuore il suo migliore interesse. Ha sempre creduto che se riceveva qualcosa da un dottore, allora era sicuro”.

Panish: “Sa se ha mai preso farmaci da prescrizione dopo le esibizioni per il dolore o l’insonnia?”

Faye: “Davvero non lo so. Non li ha mai presi davanti a me”.

Panish: “Le ha mai detto che prendeva farmaci da prescrizione dopo le esibizioni per il dolore o l’insonnia?”

Faye: “No”.

Panish: “Ha visto medici intorno a lui?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Lei era al Dangerous Tour con Michael?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Prima che il tour iniziasse, accadde qualcosa di insolito?”

Faye: “Sì. Stavamo facendo il cortometraggio per la Addams Family. Michael stava avendo dolori per l’operazione allo scalpo con l’inserimento del palloncino. Gli furono messi dei cerotti a rilascio lento di antidolorifico sullo scalpo per aiutarlo”.

Panish: “Sa se stava ricevendo iniezioni di antidolorifico?”

Faye: “Debbie Rowe veniva alla roulotte con una piccola borsa”.

Panish: “Le fu mai chiesto di portare una qualche medicina in tour?”

 

Obiezione di AEG, respinta dal giudice.

Faye: “Sì. Jim Morey, il manager del tour, mi chiese se potevo portare dei pacchi di cerotti medici a Bangkok. E Debbie Rowe mi chiese se potevo fare delle iniezioni a Michael”.

Panish: “Lo fece?”

Faye: “Ci pensai e dissi: ‘No, non sono qualificata per dare alcun farmaco’.”.

Panish: “Paul Gongaware era il tour manager/direttore del Dangerous Tour? Supervisionava tutto?”

Faye: “Era responsabile della logistica, dei trasferimenti, delle prenotazioni alberghiere, della band, dei passaporti”.

Panish: “Ad un certo punto a Bangkok, c’era un dottore al Dangerous Tour. Qual era il suo nome?”

Faye: “Dottor Stewart Finkelstein”.

Panish: “Era amico del signor Gongaware?”

Faye: “Scoprii che chiamò Paul quando io dissi che non avrei portato i pacchi a Bangkok”.

Panish: “Sa se il dottor Finkelstein fece dei trattamenti a Michael Jackson durante quel tour?”

Faye: “Sì, supposi che il suo lavoro fosse prendersi cura di Michael”.

Panish: “Che cosa gli dava?”

Faye: “Non entrava nello specifico con me. Inizialmente, io pensai che mi fosse stato chiesto di portare dei cerotti. Ma quando lo incontrai nell’atrio per la prima volta, mi disse: ‘E’ un fatto positivo che tu non abbia portato il pacco che ho ricevuto. Contiene delle fiale e delle siringhe, se lo avessi portato, avresti potuto non essere qui”.

Panish: “C’erano altri dottori in quel tour?”

Faye: “C’era un altro dottore, il dottor Forcast. Non so da dove venisse”.

Panish: “Venne a sapere che al signor Jackson venivano dati diversi farmaci a Bangkok?”

Faye: “Venni a sapere che gli stavano somministrando delle dosi bilanciate di farmaci, forti abbastanza da placare il dolore di Michael, ma non così tanto da impedirgli di esibirsi”.

Panish: “Ha mai visto il signor Gongaware andare in giro con il dottor Finkelstein?”

Faye: “Sì, spesso perché erano amici”.

Panish: “Il dottor Forcast. Da quanto lei capì, era un altro dottore?”

Faye: “Sapevo solo che fu inserito, era il dottore dell’assicurazione”.

Panish: “Ci fu un momento durante il tour in cui  lei scoprì che a Michael erano stati dati troppi farmaci e non poteva esibirsi. Cosa venne a sapere?”

Faye: “Sì, Michael venne nel camerino. Incespicava, faceva fatica a camminare. Cadde proprio, addosso ad un vaso. Il dottor Forcast era lì. Gli dissi: ‘Michael non può andare avanti’. Lui doveva saltar fuori sul palco come da un tostapane, era una macchina scenica con uno spazio molto ristretto, avrebbe potuto perdere un braccio. Io stavo vedendo Michael in quello stato e dissi al dottore: “Lui non può metterlo in questa posizione, non può mandarlo fuori in queste condizioni’. Avevo paura per la sua sicurezza, temevo per la sua vita. Misi le braccia attorno a Michael e dissi: ‘Non riuscirà a prenderlo’. E lui mi disse: ‘Sì che posso’. Mi mise le mani intorno al collo, mi spinse contro il muro e mi disse: ‘Tu non sai quello che fai’. Io non riuscivo a respirare, svenni quasi. Caddi a terra, lui afferrò Michael e lo portò sul palco”.

 

Panish: “Si trattava del dottor Forcast”.

Faye: “Sì, era il dottor Forcast”.

Panish: “Lo spettacolo alla fine venne cancellato?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Ci furono altri spettacoli che vennero cancellati in quel tour perché Michael era impossibilitato ad esibirsi?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Arrivò un momento durante quel tour in cui lei sentì che Michael stava peggiorando?”

Faye: “Sì, Michael era sotto forte stress in quel momento, perché fu quando le prime accuse di molestie su minore divennero pubbliche... (commuovendosi) E Michael doveva andare sul palco ogni sera, letteralmente con tutto il mondo che pensava che lui fosse un pedofilo. Doveva resistere a tutte quelle calunnie e a tutte quelle cose, la sofferenza visibile che aveva… Doveva esibirsi e stare lì sopra. Ancora oggi, non so come sia riuscito a farlo”.

Panish: “Si è mai lamentato con lei in quel momento di un qualunque dolore fisico o emotivo?”

Faye: “Non mi disse nulla, lui voleva essere sempre così forte e coraggioso”.

Panish: “Vide che in questo momento i dottori gli stavano dando sempre più farmaci da prescrizione?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Paul Gongaware era ancora lì in tour?”

Faye: “Sì.”

Panish: “Il tour raggiunse un’altra località dopo Bangkok?”

Faye: “Città del Messico. Che è dove terminò”.

Panish: “Il tour finì come da programma, prima o dopo?”

Faye: “Finì prima”.

Panish: “Perché il tour finì prima?”

Faye: “Perché tutti sapevano che Michael aveva un problema. Elizabeth Taylor raggiunse Città del Messico e portò Michael in un centro di recuperto. Tornammo tutti a casa”.

Panish: “E Michael dove andò?”

Faye: “In un primo momento, non lo seppi. Non me lo dissero perché i media erano ovunque e lo stavano cercando. Dovetti travestirmi così i media non mi avrebbero seguito per arrivare a lui. Fui portata da lui. Era in Inghilterra, fuori Londra. Era una bella casa di campagna. C’erano altri pazienti in terapia di recupero lì. Avevano delle sedute e parlavano, affrontavano i loro problemi”.

Panish: “Quell’esperienza come la fece sentire in merito ai dottori in tour con Michael?”

Faye: “Ogni volta che vedevo un dottore, mi preoccupavo. Avevo paura che Michael fosse in una condizione di dolore fisico o emotivo e che un dottore lo stava trattando per questo”.

Panish: “Il signor Gongaware, fu lui il responsabile della cancellazione gli spettacoli?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Lei era con Michael durante l’HIStory Tour?”

Faye: “Nella prima parte del tour”.

Panish: “Conosce il dottor Ratner? Lo vide durante l’HIStory Tour?”

Faye: “Lo vidi alla fine della prima parte del tour”.

Panish: “Il signor Gongaware c’era in quel tour?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Qual era il suo ruolo?”

Faye: “Aveva molte responsabilità, era salito gerarchicamente. Più da dirigente”.

Panish: “Doveva esserci uno special HBO negli anni ’90 di cui lei era parte?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Accadde qualcosa a Michael durante le prove per quello special?”

Faye: “Collassò sul palco. La diagnosi fu disidratazione ed eccesso di stanchezza”.

Panish: “Lavorò per il 30° anniversario al Madison Square Garden?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Successe qualcosa mentre era in preparazione? Ce lo racconti”.

Faye: “Sì. Andai per prepararlo per lo spettacolo, 2 ore prima che lui dovesse essere al MSG. C’era un dottore lì che fu sorpreso di vedermi e mi disse: ‘Non puoi entrare adesso, ho dato a Michael qualcosa per dormire e lui dormirà per 5/6 ore’. Io gli dissi: ‘Questo non può succedere’. Penso fu Frank Cascio che mi aiutò a tirarlo su. Gli feci trucco e capelli mentre lui era quasi fuori. Gli gironzolavo intorno, gli diedi un Gatorade e un bagel, cercando di far uscire fuori qualunque cosa gli avessero messo nel suo organismo. I suoi fan e tutti gli altri erano lì ad aspettarlo. Era una situazione disperata. Era ancora addormentato, ma andò lì e si esibì”.

Panish: “Dopo questo, nel 2005, ci fu un processo penale in cui Michael era accusato di qualcosa?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Lavorò per lui e lo aiutò durante quel processo?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Fu assolto in quel processo?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Poi dove andò?”

Faye: “Nel Bahrain”.

Panish: “Come stava durante il processo?”

Panish: “Era davvero coraggioso. Andavo al Neverland Ranch ogni mattina alle 03:00 per prepararlo entro le 07:00. Dovevamo esseri fuori dalla porta per le 06:00/07:00 per arrivare al processo. Se non ci presentavamo in tempo, potevano buttarlo in prigione. Ne fecero una parata, ogni singolo giorno. Misero un tappeto rosso per farlo andare in tribunale ogni giorno. E i media… tutti i media. Le altre persone, i testimoni, dovevano entrare dal retro. A lui lo fecero passare ogni giorno sul tappeto rosso. Solo per metterlo in mostra e dare ai media i loro bocconi. Michael… lo vestivamo ogni giorno. Ci assicuravamo che avesse un ottimo aspetto. Io gli lavavo i capelli. Ogni giorno, lo preparavo. Ogni giorno ci abbracciavamo, eravamo l’uno nelle braccia dell’altro e piangevamo. Gli asciugavo i capelli, sentivamo musica classica e guardavamo video dei Three Stoges”.

Panish: “Ok, e poi cosa successe?”

Faye: “Peggiorò, non stava mangiando, stava dimagrendo. E il suo dolore fisico, il suo dolore alla schiena. Cominciò a perdere peso. Disse che non poteva mangiare perché non voleva vomitare. Doveva guardare tutte le persone che amava e che aveva a cuore essere preoccupate per lui. Non andava in bagno in tribunale perché la guardia sarebbe rimasta dietro di lui e lui era troppo timido per questo, non sarebbe mai potuto andare al bagno con qualcuno che lo guardava. Perciò non beveva prima di andare. Poi ebbe quella caduta e si fece male alla schiena. I media lo chiamarono “il giorno del pigiama”. Lo avete visto tutti. Fu portato in ospedale. Gli diedero degli antidolorifici. Il tribunale disse che doveva arrivare lì o sarebbe stato messo in prigione. Lo misero in una macchina. Noi lo seguivamo in un’altra macchina con i vestiti. Speravamo di poterlo vestire da qualche parte, ma non ce ne fu il tempo. Continuavano a dire: ‘Deve essere qui o va in galera’. Perciò, dovette andare in tribunale in pigiama”.

Pausa pranzo

Panish ha continuato il suo interrogatorio.

Panish: “La contattò qualcuno per coinvolgerla nella produzione del This Is It?”

Faye: “La prima persona che mi chiamò fu Michael Amir, che si identificò come rappresentante di Michael e disse che Michael voleva parlarmi e se io ero disponibile a parlare con lui”.

Panish: “Michael Amir è quello che viene chiamato anche Brother Michael?”

Faye: “Sì”.

Panish: “E poi lei parlò con Michael stesso?”

Faye: “Sì, Michael richiamò qualche ora dopo”.

Panish: “Era felice di sentirlo?”

Faye: “Moltissimo”.

Panish: “Quanto tempo parlaste quella volta?”

Faye: “Non parlammo per molto, forse 45 minuti o qualcosa del genere”.

Panish: “Oltre a chiacchiere in generale, quale fu il succo di quella conversazione con Michael?”

Faye: “Beh, mi spiegò che stava per fare dei concerti a Londra e io dissi: ‘Sì, lo so, l’ho visto in tv’ e lui disse: ‘Mi piacerebbe davvero che lavorassi con me in questo progetto’”.

Panish: “E lei cosa rispose?”

Faye: “Gli dissi: ‘Adorerei farlo Michael’”.

Panish: “Perciò, lei accettò di lavorare con lui per questi concerti?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Ora, in quel momento aveva qualche preoccupazione quando Michael la contattò la prima volta in merito ai concerti?”

Faye: “Sì, l’avevo. Avevo qualche problema con la gestione di Raymone Bain, a loro non piacevo e loro essenzialmente erano il motivo per cui non c’ero stata per 4 anni”.

Panish: “Ad un certo punto, ebbe delle preoccupazioni in merito al numero dei concerti, o che Michael facesse i concerti o qualcosa di questo tipo?”

Faye: “Dopo la nostra conversazione in cui gli dissi che volevo farlo, andai online sul sito e vidi la programmazione che aveva predisposto per lui. E guardandola, pensai: ‘Non può farcela’. Gli spettacoli erano troppo ravvicinati ed io sapevo che lui aveva bisogno di più tempo per recuperare tra gli show e con quella programmazione, lui poteva durare una settimana. Ero veramente preoccupata a riguardo. Perciò, mi misi in contatto con Kenny e gli dissi: ‘Kenny, dovranno esserci dei cambiamenti se davvero vuoi che Michael faccia questo programma, ma lui più o meno ci rise sopra e non ne sembrava veramente preoccupato. Perciò, la conversazione seguente riguardo a questo fu direttamente con Michael”.

Panish: “Cosa la preoccupava del fatto che gli show fossero ravvicinati?”

Faye: “Beh, come ho detto prima, Michael aveva un sacco di adrenalina e con quello che gli costava fare uno spettacolo, a livello fisico, emotivo e mentale per essere in grado di esibirsi… con lo sforzo che richiedeva, con quello che lui ci metteva. Come stavo spiegando, con quella adrenalina aveva bisogno di tempo tra gli spettacoli, aveva bisogno di più tempo per riposarsi e dormire perché fosse sano per lui per mantenere una longevità di qualsiasi tipo”.

Panish: “Alla fine lei fu assunta per lavorare al progetto del This Is It?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Con chi lavorò per arrivare ad un contratto per lavorare al progetto del This Is It?”

Faye: “Negoziai il mio compenso e firmai con Paul Gongaware”.

Panish: “Da quanto lei capì, che coinvolgimento aveva Paul Gongaware, qual era il suo ruolo?”

Faye: “Lui lavorava per AEG”.

Panish: “Alla fine ottenne un contratto scritto?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Prima di avere un contratto scritto, lei lavorò per la produzione?”

Faye: “Sì, perché ci volle un po’ prima per avere il contratto e tutta quella roba insieme, in effetti io sentii di aver iniziato a lavorare nel momento in cui Michael mi chiese se potevo lavorare per lui”.

Panish: “Perciò, lei cominciò a svolgere il suo lavoro prima di avere un contratto scritto firmato”.

Faye: “Esatto”.

Panish: “AEG… il signor Gongaware l’autorizzò ad andare avanti e fare il lavoro?”

 

Obiezione di AEG, il giudice ha invitato Panish a ripetere la domanda.

Panish: “Lei cominciò a lavorare ad un certo punto”.

Faye: “Sì”.

Panish: “Con chi stava parlando in merito al lavoro su questo progetto, dopo aver parlato con Michael Jackson?”

Faye: “La prima persona fu Paul Gongaware, poi cominciai a parlare con Tim Woolley”.

Panish: “Da quanto lei capì, chi era Tim Woolley?”

Faye: “Ricordo che dovetti dargli il mio passaporto e lui effettivamente gestiva i soldi”.

Panish: “Ha sentito qualcuno ieri dire che era colui che dava gli assegni?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Da quello che lei capì, stava lavorando per AEG?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Il signor Woolley le diede assegni da parte di AEG?”

Faye: “No, venivano trasferiti sul mio c/c”.

Panish: “Era come un deposito diretto, lo sa?”

Faye: “Non ne so molto di questo cose, ma ho una persona che mi rappresenta a gestire tutte queste cose”.

Panish: “Ha parlato di qualcuno che la rappresenta?”

Faye: “Sì, mi aiuta… negozia per me e mi rappresenta”.

Panish: “Prima di un contratto scritto, aveva un accordo per lavorare?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Prima di avere il contratto scritto, che lavoro faceva?”

Faye: “Trucco e capelli”.

Panish: “Ed è stata pagata per il lavoro che ha fatto senza contratto?”

Faye: “No, non proprio… Perché stavo lavorando e il contratto doveva essere firmato, mi dissero: ‘ti pagheremo quando il contratto sarà fatto, dovrebbe esserlo in un paio di settimane e ti pagheremo queste due settimane con il primo assegno’”.

Panish: “Perciò, in altre parole, lei stava lavorando senza contratto e una volta avuto il contratto, venne pagata e le pagarono il lavoro che aveva fatto prima del contratto”.

Faye: “Sì”.

Panish: “Anche se era stato Michael a chiederle di lavorare per il tour, chi stava gestendo il suo lavoro?”

Faye: “AEG”.

Panish: “Da chi prendeva direttive?”

Faye: “Da Frank Dileo, Kenny Ortega, e riportavo a Tim Woolley e una volta ogni tanto parlavo con Randy Phillips”.

Panish: “Sa quale fosse il ruolo del signor Phillips in AEG all’epoca?”

Faye: “Penso fosse il capo di tutto”.

Panish: “Il capo della società?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Da quanto lei capì, era il direttore generale di AEG?”

Faye: “Sì”.

Panish: “E da quanto capì, chi era il signor Gongaware?”

Faye: “Era l’altro Randy Phillips, il co-direttore generale o qualcosa di questo tipo”.

Panish: “Il signor Gongaware veniva alle prove?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Direbbe spesso… non di frequente, di frequente… come descriverebbe la sua presenza alle prove?”

Faye: “Ogni giorno”.

Panish: “Che ci dice del signor Phillips, come descriverebbe la sua presenza alle prove?”

Faye: “Di tanto in tanto”.

Panish: “Non così spesso come il signor Gongaware”.

Faye: “No”.

Panish: “Ma ha visto entrambi lì…”

Faye: “Sì”.

Panish: “Ha citato Kenny Ortega, da quanto lei capì, qual era il suo ruolo nella produzione?”

Faye: “Era come il direttore creativo”.

Panish: “Lei vide Michael Jackson ad aprile e maggio 2009?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Parlò con lui di come se la passava?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Cosa vi dicevate in termini di argomenti, non quello che scambiavate tra di voi?”

Faye: “Lo spettacolo in generale, alcune cose personali”.

Panish: “Beh, queste conversazioni erano solo tra lei e Michael Jackson?”

Faye: “Esatto”.

Panish: “Beh, ho bisogno di sapere gli argomenti di cui parlavate, non cosa vi dicevate”.

Faye: “Dovevo rendergli dei servizi e dovemmo discutere del compenso e di altre cose, cose in generale e alcune cose personali”.

Panish: “Il signor Jackson discusse con lei in merito ad una qualunque preoccupazione che aveva riguardo allo show?”

 

Obiezione di AEG per hearsay. Sidebar.

Panish: “Quando lei vide il signor Jackson, era frustrato? Non mi dica cose disse, solo se era frustrato”.

Faye: “Sì, Michael era frustrato”.

Panish: “Qual era la sua impressione delle sue condizioni?”

Faye: “Quando? All’inizio?”

Panish: “All’inizio”.

Faye: “Proprio all’inizio, quando lo vidi la prima volta, pensai che stesse alla grande, molto felice, molto in salute, molto sereno, anche se era magro per cominciare un tour”.

Panish: “Quando lei lo vide, sulla base di come appariva fisicamente, era sua impressione che potesse fare tutti gli show richiesti?”

Faye: “In quel momento, proprio all’inizio inizio, pensai che aveva parecchio tempo per mettere su massa. Di solito i performer anche nel corso delle prove guadagnano peso e massa. I ballerini cominciano gli allenamenti con le routine. Con la dieta, probabilmente pensai che lui potesse farlo”.

Panish: “Lei credeva o aveva l’impressione che questo era importante per Michael?”

Faye: “Era importante per lui fare questi show dal punto di vista finanziario, e voleva farli per i suoi figli in modo che potessero vederlo esibirsi live perché non lo avevano mai visto. Voleva farli per i suoi fan perché era molto tempo che non lo vedevano e i suoi fan erano molto, molto importanti per lui”.

Panish: “Aveva un’idea di quali erano le sensazioni di Michael verso le esibizioni dal vivo ed i tour?”

Faye: “Li odiava. Era semplicemente troppo pesante per lui, era solito dire che l’unica ragione per cui gli piaceva andare in tour era perché poteva fare visita agli ospedali e agli orfanatrofi”.

Panish: “All’inizio, pensò che Michael potesse migliorare la sua forma in modo da poter fare gli spettacoli?”

Faye: “Pensai fosse possibile”.

Panish: “Come passava il tempo, la sua sensazione era che fosse ancora possibile?”

Faye: “Sembrava difficile”.

Panish: “Cosa vide da farle pensare che fosse difficile?”

Faye: “La prima volta che lui salì effettivamente sul palco, vidi il cambiamento in lui. Alle prime prove, si trattava solo di incontri di produzione, come le luci, le posizioni sul palco. Appena dovette andare sul palco e fare effettivamente le prove, vidi il cambiamento in lui”.

Panish: “Michael doveva andare sul palco e provare?”

Faye: “Tutti dovevamo farlo”.

Panish: “Di chi era la responsabilità di assicurare che Michael salisse sul palco a provare?”

Faye: “Di Kenny Ortega”.

Panish: “C’era qualcuno che insisteva che Michael salisse sul palco per provare?”

Faye: “Sì, Randy Phillips”.

Panish: “Ha mai visto qualcun altro, oltre Kenny Ortega e Randy Phillips, insistere perché Michael salisse sul palco per provare?”

Faye: “No, solo loro”.

Panish ha mostrato alla testimone una sequenza temporale: “Ricorda che gli eventi si stavano svolgendo al Center Staging a maggio 2009?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Ricorda che gli eventi si svolsero al Forum fino al 20 giugno 2009, quando poi andaste allo Staples Center?”

Faye: “Sì, e stavamo anche facendo i contenuti video per lo show agli Studios Culver City”.

Panish: “E quelli si sarebbero fatti di notte”.

Faye: “Lavoravamo molte ore”.

Panish: “Vide qualche cambiamento in Michael mentre stava avvenendo questo?”

Faye: “Sì, ogni mese diventava sempre più magro”.

Panish: “Notò se parlava da solo?”

Faye: “Sì, parlava molto da solo, diceva sempre le stesse cose, ripetutamente”.

Panish: “Questo la preoccupò?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Cominciò a notare se c’erano problemi emotivi?”

Faye: “All’inizio, sembrava felice, ero con lui e lui sembrava relativamente normale”.

Panish: “Quando sentì che le cose stavano cambiando?”

Faye: “Beh, sentii che il punto di svolta avvenne quando salì sul palco”.

Panish: “Lei ci ha parlato del suo peso e della temperatura della sua pelle. Nient’altro?”

Faye: “Sì, i suoi occhi erano molto asciutti”.

Panish: “Ci ha detto che parlava da solo. Nient’altro?”

Faye: “Per esempio, ogni volta prima che salisse sul palco, mi diceva: ‘Assicurati di metterti dove posso vederti’ e lo diceva di continuo”.

Panish: “Sapeva se le persone della produzione erano consapevoli e preoccupate per le condizioni di Michael all’inizio di giugno 2009? Questa è una domanda alla quale deve rispondere sì o no”.

Obiezione di AEG per hearsay, l’avvocato Panish ha ripetuto che si trattava di una domanda alla quale rispondere sì o no e il giudice ha respinto l’obiezione.

Faye: “No”.

Panish: “Ora, lei sa chi è il signor Gongaware. Sa se il signor Gongaware fece nulla per istruire le guardie del corpo di Michael a tenere i fan lontano da Michael Jackson?”

Faye: “Beh, non so chi fece questo, ma i fan me ne parlarono. Ma ciò che ho visto io e di cui feci esperienza personalmente, perché andai nell’ufficio del signor Gongaware, era che lui era al telefono con una delle guardie di Michael e gli diceva: ’Devi tirarlo fuori dal bagno, si è chiuso a chiave nel bagno’”.

Panish: “E chi disse questo?”

Faye: “Paul Gongaware”.

Panish: “E lei lo sentì personalmente?”

Faye: “Sì, lo sentii personalmente”.

Panish: “Ha mai sentito Paul Gongaware urlare a Michael Amir riguardo al fatto che Michael Jackson si era chiuso a chiave nel bagno?”

Faye: “Sì, in quella telefonata”.

Panish: “Espresse a qualcuno le sue preoccupazioni in merito a ciò che stava succedendo?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Chi fu la prima persona dalla quale si recò per sollevare le sue preoccupazioni?”

Faye: “Kenny Ortega”.

Panish: “In quel momento, Michael si stava presentando alle prove?”

Faye: “Ne aveva saltate alcune”.

Panish: “Sollevò preoccupazioni sul benessere psicologico di Michael?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Discusse con Kenny Ortega se era il caso di coinvolgere uno psicologo?”

Faye: “Ortega mi disse che…”

 

Obiezione di AEG. Sidebar. Poi, pausa.

Panish: “Kenny Ortega le parlò delle intenzioni o dei piani dei produttori per aiutare Michael Jackson?”

Faye: “Mi disse che Randy Phillips aveva assunto i migliori dieci dottori del paese”.

Panish: “Aveva mai sentito nulla in merito al dottor Conrad Murray?”

Faye: “No”.

Panish: “Ha mai visto il dottor Murray?”

Faye: “Non un granché”.

Panish: “Parlò mai con il dottor Murray?”

Faye: “No”.

Panish: “Prima che Michael Jackson morisse, parlò mai con Randy Phillips riguardo al fatto che Michael stava saltando le prove?”

Faye: “Incontrai Randy Phillips nel corridoio e tutti stavano dicendo che Michael stava saltando le prove”.

Panish: “”Cosa disse a lei Randy Phillips?”

Faye: “Mi disse: ‘Ho dovuto raschiare Michael via dal pavimento per fargli fare la conferenza stampa a Londra perché era così ubriaco’”.

Panish: “Per quale motivo ebbe questa conversazione con Randy Phillips?”

Faye: “Perché Michael stava saltando le prove e questa era una preoccupazione”.

Panish: “Randy Phillips le ha mai detto perché era così importante fare in modo che Michael facesse il tour?”

Faye: “Mi disse che era da un po’ che aveva provato a farglielo fare, ma Michael non aveva accettato. E che ra molto importante per lui perché voleva vedere il successo di Michael”.

Panish: “Randy le disse mai se aveva un sogno oppure no?”

Faye: “Mi disse che voleva essere quello che avrebbe riportato Michael al suo successo, sentiva che la popolarità di Michael era tramontata e voleva riportarla indietro”.

Panish: “Dopo che lei parlò con Kenny, e lui disse che loro avevano questi 10 eccellenti dottori, continuò ad essere preoccupata per le condizioni di Michael?”

Faye: “Sì. Michael era molto freddo, molto freddo al tatto”.

Panish: “Sapeva che Michael aveva problemi di insonnia?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Le fu mai detto, ad un certo punto, di comunicare direttamente con qualcuno se lei aveva preoccupazioni riguardo a Michael Jackson?”

Faye: “Sì, mi fu detto di parlarne con Frank Dileo”.

Panish: “Sapeva per chi stava lavorando il signor Dileo?”

Faye: “AEG”.

Panish: “Ha mai sentito menzionare l’espressione ‘catena di comando’?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Qual era la catena di comando in rapporto a lei, con chi doveva parlare lei se aveva problemi o vedeva qualche problema?”

Faye: “Con Frank Dileo”.

Panish: “Sapeva a chi Frank Dileo riportava quei problemi?”

Obiezione di AEG, respinta dal giudice.

Faye: “A Paul Gongaware”.

Panish: “E lei trasmise le preoccupazioni che aveva a Frank Dileo?”

Faye: “Sì”.

Panish: “In che modo?”

Faye: “Per telefono e per email”.

Panish: “Cosa disse al telefono al signor Dileo?”

Faye: “Gli dissi che ero preoccupata per lo stato di salute di Michael”.

Panish: “Inviò anche delle email al signor Dileo in merito a questo?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Accadde qualcosa che piombò su chi lei avrebbe dovuto stare a sentire?”

Faye: “Michael era in ritardo per le prove, doveva incontrare Kenny alle 17:00/18:00, e Kenny andò a casa di Michael”.

Panish: “Lei non era lì quando lui andò a parlare con Michael, giusto?”

Faye: “Non ero lì, no”.

Panish: “Ha mai ricevuto istruzioni da AEG che le dissero da chi lei avrebbe dovuto prendere istruzioni da quel momento in poi?”

Faye: “Ricevevo istruzioni da Kenny Ortega”.

Panish: “FU MAI ISTRUITA A NON STARE A SENTIRE QUELLO CHE MICHAEL JACKSON LE DICEVA DI FARE?”

Faye: “Sì”.

Panish: “QUALE FU LA SUA COMPRENSIONE IN MERITO A CHI DOVEVA STARE A SENTIRE E DA CHI DOVEVA PRENDERE DIRETTIVE?”

Faye: “RANDY PHILLIPS”.

Panish: “LE FU MAI DETTO DI PORTARE MICHAEL JACKSON SUL PALCO CON LE AURICOLARI, ANCHE SE LUI NON VOLEVA?”

Faye: “Sì”.

Panish: “DOPO L’INCONTRO, QUANDO IL SIGNOR ORTEGA TORNO’, LE DIEDE QUALCHE ISTRUZIONE SU COSA FARE CON MICHAEL JACKSON?”

Faye: “Sì, MI DISSE DI NON STARE A SENTIRE QUELLO CHE MICHAEL MI DICEVA”.

Panish: “Ebbe una conversazione con Frank Dileo e Kenny Ortega intorno a questo periodo del 16 giugno 2009 sulle condizioni fisiche di Michael Jackson?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Le sembrò che le stessero prestando ascolto?”

Faye: “No”.

Panish: “Vide cambiare qualcosa?”

Faye: “No”.

Panish: “Intorno a questo periodo, ebbe delle comunicazioni con i fan?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Queste comunicazioni la preoccupavano?”

Faye: “Ero preoccupatissima”.

Panish: “Inoltrò quelle comunicazioni a Frank Dileo come era stata istruita a fare?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Ha mai parlato con Randy Phillips riguardo a quello che aveva ricevuto dai fan ed inoltrato a Dileo?”

Faye: “Non diedi le email a lui”.

Panish: “Il signor Phillips le disse mai nulla in merito a queste email?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Cosa le disse il signor Phillips?”

Faye: “Mi disse che aveva letto le email che io avevo inoltrato a Dileo e che avrebbe provato a fare tutto quello che poteva”.

Panish: “Il 18 giugno Michael venne alle prove?”

Faye: “Venne in ritardo”.

Panish: “Come stava quel giorno?”

Faye: “Era davvero impassibile”.

Panish: “Lo aveva mai visto prima in quelle condizioni?”

Faye: “No”.

Panish: “Quel giorno, senza dire cosa vi diceste, ebbe mai modo di parlare con il signor Jackson?”

Faye: “Molto poco”.

Panish: “Provò quella sera?”

Faye: “No”.

Panish: “Quando dice ‘impassibile’, sembrava infelice? Come descriverebbe il modo in cui Michael Jackson appariva?”

Faye: “TERRORIZZATO”.

Panish: “L’ultima prova programmata al Forum era quella del 19 giugno 2009?”

Faye: “Sì”.

Panish: “FU ISTRUITA DA QUEL MOMENTO DI NON PARLARE PIU’ CON I FAN?”

Faye: “Sì”.

Panish: “CHI LE DIEDE QUESTA ISTRUZIONE?”

Faye: “Frank Dileo”.

Panish: “Questo avvenne dopo che lei gli aveva inoltrato le email?”

Faye: “No, questo fu prima”.

Panish: “Successe qualcosa di insolito alle prove il 19 giugno 2009?”

Faye: “Sì, quello fu il giorno in cui MICHAEL ERA FREDDO COME IL GHIACCIO, TREMAVA, AVEVA I BRIVIDI E NON RIUSCIVA A RISCALDARSI. PRESI LA MIA STUFETTA E GLIELA MISI VICINO E LO AVVOLSI IN UNA COPERTA”.

Panish: “Parlò con qualcuno di come stava?”

Faye: “Dissi a Kenny Ortega di telefonare al suo dottore”.

Panish: “Sa se il signor Ortega lo chiamò?”

Faye: “Da quel che ricordo io, non lo fece”.

Panish: “Cosa fece dopo questo?”

Faye: “Seguii semplicemente le istruzioni”.

Panish: “Lei ed il signor Ortega eravate insieme con Michael quel giorno?”

Faye: “Sì, nel suo camerino personale”.

Panish: “E il signor Ortega fece qualcosa per Michael in quel momento?”

Faye: “Sì, gli fece un massaggio ai piedi prima di mandarlo a casa”.

Panish: “Il signor Ortega fece qualcos’altro per lui quel giorno?”

Faye: “Tagliò il pollo per lui e glielo imboccò, stava provando a farlo mangiare”.

Panish: “Stava tremando Michael quel giorno?”

Faye: “Sì”.

Panish ha introdotto come reperti di prova le email dei fan che la testimone Karen Faye inoltrò, con i suoi propri commenti, a Frank Dileo, come le era stato istruito di fare. Karen è stata invitata a leggere alla corte cosa scrisse in un’email che mandò a Frank Dileo.

Panish: “Può leggerci cosa scrisse il 20 giugno 2009, 5 giorni prima che Michael morisse?”

Faye: “Frank, purtroppo ha ragione. Con il morale giù, starà così male che morirà. Se non fa questi spettacoli…”

Panish: “Ora, andiamo sotto, ad una email che lei inoltrò”.

La Faye ha letto l’email inviatale da una fan: “Ciao Karen, proverò ad essere breve, ma non so se ci riuscirò. La scorsa settimana ero a Los Angeles nel tentativo di vedere Michael. Siamo stati molto fortunati e siamo stati invitati sul set del 3d per Thriller. Stavamo provando a dargli una giacca. Lui era vestito con pantaloni bianchi, erano stretti, e una maglietta bianca e una piccola giacca rossa sopra. Abbiamo detto a Michael di provare la nostra giacca, quando se l’è messa, non è esattamente riuscito a farsela stare. Si è tolto la sua giacca e abbiamo visto qualcosa di orribile, UNO SCHELETRO, e poi abbiamo visto la sua schiena, ed eravamo ancora sotto shock. Non sappiamo se è anoressico e ha smesso di mangiare, o è qualcosa di più complicato di questo. Beh, in questo caso, se ha smesso di mangiare, questo è quello che voglio dirti. SE NON FAI NIENTE, MORIRA’. So che è umanamente impossibile per un essere umano essere uno scheletro e ballare per due ore di fila, e non essere in pericolo”.

Panish: “Questo la allarmò?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Provò a fare in modo che il signor Dileo ed AEG facessero qualcosa?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Il signor Dileo le disse mai qualcosa riguardo a questo, non ci dica cosa, solo se lo fece”.

Faye: “Sì”.

Panish: “2 giorni più tardi, il 22 giugno 2009, lei mandò un’altra email al signor Dileo per esprimere le sue preoccupazioni?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Ricevette un’altra email da una fan?”

Faye: “Sì”.

Panish: “E mandò una nota al signor Dileo?”

Faye: “Sì”.

Panish: “E’ il 22 giugno, e lei scrive a Dileo per dirgli che è preoccupata per Michael, giusto?”

Faye: “Sì”.

Panish: “E lei disse al signor Dileo che Michael soffriva di seri problemi fisici e mentali e questo metteva un allarme sulla sua salute e perfavore di intervenire, che i concerti non valevano la messa in pericolo della sua vita?”

Faye: “Sì”.

Panish: “IL SIGNOR DILEO RISPOSE CON UN’EMAIL A QUESTO?”

Faye: “No”.

Panish: “Il signor Phillips o il signor Gongaware le chiesero mai nulla su questo?”

Faye: “No”.

Panish: “Conosce la signorina Sankey?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Senza dirmi cosa vi diceste, parlò con lei e con il signor Ortega delle sue preoccupazioni riguardo a Michael?”

Faye: “Non allora”.

Panish: “Negli ultimi due giorni della vita di Michael, lei direbbe che stava meglio?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Lei sentì un po’ di sollievo?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Il 23 giugno lui era freddo?”

Faye: “Sì, era ancora freddo”.

Panish: “Michael ripeteva ancora, continuava a ripetere cose da solo?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Era preoccupata per il benessere psicologico di Michael?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Lo aveva mai visto stare così nei 27 anni in cui ha lavorato con lui?”

Faye: “MAI”.

Panish: “Ha mai saputo che Randy Phillips mise una persona nel camerino di Michael?”

Faye: “Sì”.

Panish: “Sa chi la mise lì?”

Faye: “Randy Phillips”.

Panish: “Lei ci ha detto che il signor Gongaware era alle prove costantemente, è corretto?”

Faye: “Lui era lì tutte le volte che c’ero io”.

Panish: “Sa che il signor Phillips era lì il 24 giugno 2009, la sera prima che Michael morì?”

Faye: “Sì”.

Il giudice Palazuelos ha chiuso la corte per oggi. Karen Faye riprenderà la sua testimonianza l’indomani mattina, venerdì 10 maggio 2013.

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