PROCESSO JACKSONS vs AEG: 30 APRILE 2013 - RICHARD SENNEFF E ORLANDO MARTINEZ

Quinta settimana- giorno 2: martedì 30 Aprile 2013

Originally typed by: https://twitter.com/wendylovesmj

Notes kindly given to us by: http://teammichaeljackson.com/ who are reporting from LA Court

Randy Jackson è arrivato in tribunale ed è entrato in aula insieme alla madre Katherine. Gli avvocati di AEG hanno chiesto al giudice di vietare la presenza di Randy Jackson, che è sulla lista dei testimoni dei querelanti, facendo riferimento anche al giorno prima, quando Randy era arrivato insieme a sua sorella Rebbie per supportare sua madre. L’avvocato Panish ha obiettato che Randy Jackson ha accompagnato sua madre e che Rebbie Jackson non è nemmeno sulla lista dei testimoni. Il giudice ha permesso a Randy di restare, dicendo però che nei giorni a venire non permetterà la presenza in aula di più persone come accompagnatori della signora Jackson.

L’avvocato dei Jackson, Brian Panish, ha chiamato il primo testimone per i querelanti Richard Senneff, il paramedico/vigile del fuoco che per primo è entrato nella stanza di Carolwood dove Michael Jackson è morto.

Katherine e Randy Jackson hanno lasciato l'aula quando Senneff ha cominciato a testimoniare. Non volevano ascoltare/vedere che cosa accadde nella casa.

 

ESAME DIRETTO DI BRIAN PANISH:

Senneff lavora da oltre 25 anni con il Los Angeles Fire Department. Come paramedico, risponde alle chiamate al 911. Il 25 giugno 2009, era assegnato alla stazione n° 71 di Bel Air, da dove ha risposto ad una chiamata per un paziente che aveva smesso di respirare.

Panish ha fatto riferimento alla documentazione portata in aula da Senneff relativa a quella chiamata. L’avvocato ha proiettato sullo schermo un documento e ha chiesto a Senneff di leggere i dettagli della telefonata registrata al 911, dattilografato dal centralinista:

100 North Carolwood Drive.

Data: 25 giugno 2009

Uomo di 50 anni

Arresto Cardiaco – codice 9E1 – Priorità elevata, paziente in assenza di respirazione

Ora della comunicazione: 12:22

Questo è ciò che è stato dattilografato dal centralinista. Sul documento, ci sono anche note scritte a mano. Senneff ha spiegato che le ha scritte lui, è consuetudine che prenda note sulla scena.

Alla telefonata, oltre a lui risposero il suo partner di quel giorno, il paramedico/vigile del fuoco Martin Blount; l’autista del veicolo 71, l’ingegnere Brigandy; il capitano del veicolo, Jeff Wills; il vigile del fuoco Brett Harrin ed il paramedico Mark Goodwin.

Arrivarono al 100 North Carolwood Drive alle 12:25. Quando Senneff raggiunse il paziente, annotò che erano le 12:26. Senneff fu la prima persona ad entrare in casa, seguì la sicurezza e salì di corsa le scale, con il suo team dietro di lui.

Senneff: «Passai per quella porta e vidi quello che poi scoprii essere il dottor Murray, una guardia di sicurezza e un paziente sul letto. Il dottor Murray era chino sul paziente, sull'altro lato del letto, vicino al comodino. Il paziente giaceva sul letto, il dottor Murray e la guardia in quel momento stavano spostando il suo corpo a terra”.

Senneff ha spiegato che fare la rianimazione cardiopolmonare sul letto è assolutamente inefficace. Lui pensò che forse stavano spostando il paziente per fare la rianimazione.

“Quando entrai, chiesi al dottor Murray se il paziente avesse richiesto una DNR». (DNR = sigla dell’inglese Do Not Resuscitate order. Ordine scritto nelle cartelle cliniche che, negli Stati Uniti, esplicitamente, stabilisce che il paziente non deve essere rianimato in presenza di arresto cardiaco, ndt). Lo chiese perché, quando entrò nella stanza, vide l’attrezzatura medica e pensò che si trattasse di un paziente in fase terminale.

Il paziente indossava i pantaloni del pigiama, la camicia sbottonata e una cuffia chirurgica. Era molto pallido e molto, molto sottopeso. Senneff poteva vedere le costole, ecco perché pensò si trattasse di un paziente in fase terminale, prossimo alla morte, come un malato di cancro che era tornato a casa per morire. Inizialmente non sapeva chi fosse, poi qualcuno gli disse che si trattava di Michael Jackson. Aveva l’aspetto di chi ha una malattia cronica.

Quando Senneff chiese a Murray del dnr, Murray rispose: “No, no, è appena successo”. Murray appariva agitato e sudato. Disse a Senneff che era un cardiologo.

Senneff e Brett Harrin spostarono il paziente ai piedi del letto perché c’era più spazio per lavorare.

Senneff notò qualcosa di insolito nella stanza: una sacca per l’endovenosa sull’asta porta flebo, una bombola di ossigeno e flaconi di medicinali sul comodino.

Come paramedico sulla scena, Senneff cercò di ottenere informazioni sul paziente, in modo da trattarlo adeguatamente. Chiese a Murray la storia clinica del paziente e Murray rispose: “Nessuna, lo sto semplicemente trattando per disidratazione e spossatezza" dal momento che la sera prima aveva lavorato per 16 ore.

Sulla base della sua esperienza quasi trentennale, Senneff ha detto che quello che ha visto non era una paziente disidratato e spossato. Michael era pallido, sottopeso, la sua situazione sembrava decisamente più complicata.

Senneff provò a scoprire se Michael Jackson era sotto farmaci e ad ottenere informazioni sulla sua storia clinica. Il dottor Murray rispose che non era sotto farmaci e non accennò mai al propofol.

Senneff esaminò il paziente, gli controllò il polso, il cuore, gli occhi. Non aveva nessuna pulsazione ed i suoi occhi erano molto asciutti, le pupille erano del tutto dilatate. Le pupille si dicono “fisse e dilatate” quando il cuore smette di battere e la vita finisce, le palpebre non sbattono più e gli occhi si seccano. E’ un segnale del tempo che è trascorso dall’arresto cardiaco. Questo aspetto degli occhi di Michael non aveva senso per Senneff e gli altri paramedici della sua squadra.

La pelle del paziente era molto fredda al tatto, altro segnale che era trascorso del tempo, molto più di quanto Murray aveva detto. Senneff ha detto che è difficile stabilire esattamente quanto tempo prima, lui pensa meno di un’ora, ma ci vuole molto tempo prima che il corpo diventi freddo. Il corpo del paziente era bianco, le mani, i piedi e le labbra si erano tinte di blu. E’ quella che si dice cianosi, causata dall’assenza di respirazione. La persona deve essere morta da parecchio tempo perché le sue mani ed i suoi piedi diventino blu.

Appena Senneff e gli altri paramedici spostarono il corpo di Michael sul pavimento, cominciarono immediatamente le compressioni al petto. Gli misero il pallone ambu per la respirazione, elettrodi per controllare il cuore, un tubo nei polmoni e gli somministrarono farmaci di rianimazione per via endovenosa dal collo perché i tentativi sulle braccia fallirono, cosa che succede quando il paziente ha la linea del cuore piatta e non ha pressione sanguigna. Mentre loro facevano questo, Murray prese dei farmaci dalla loro scatola e iniettò a Michael dosi aggiuntive di epinefrina e atrofina.

Murray disse di aver sentito una pulsazione, ma Senneff e la sua squadra non riuscirono mai a sentire alcuna pulsazione.

Senneff aveva in corso la comunicazione al cellulare con l’ospedale. Dopo 20/25 minuti di diversi tentativi senza successo, l’ospedale disse loro che potevano fermarsi e chiamare il decesso del paziente. Murray disse di non farlo e loro gli dissero che come medico personale, lui poteva scavalcarli, ma doveva andare nell'ambulanza con loro. Senneff e gli altri paramedici fissarono il corpo di Michael sulla barella, continuando a ventilarlo e a fargli la rianimazione cardiopolmonare.

Senneff tornò indietro nella stanza da letto per raccogliere le attrezzature e vide Murray sul lato del letto vicino al comodino tenere in mano una borsa di plastica e raccogliere cose dal pavimento. Senneff non riuscì a vedere cosa fossero. Murray apparve sorpreso quando vide Senneff, raggelò come un cervo abbagliato dai fari.

Quando provarono a partire per dirigersi in ospedale, fu molto difficile fare manovra, Senneff lo ha descritto come qualcosa di incredibile: c’erano persone e macchine fotografiche ovunque che spingevano sul vetro dell’ambulanza. C’era anche gente su un autobus turistico che scattava fotografie. Senneff ha detto di non aver mai visto nulla di simile.

Tutti stavano seguendo l'ambulanza. È stata mostrata una foto di Michael Jackson dentro l'ambulanza e Senneff ne ha confermato la veridicità.

Nell’ambulanza, mentre i paramedici erano seduti attorno a Michael sulla barella, Murray era in piedi sul retro e parlava al cellulare, ma Senneff non riuscì a sentire nulla di quello che stava dicendo.

Dalle note scritte a mano da Senneff:

Lettura glucosio del paziente, verifica livelli bassi che possono aver causato l’arresto cardiaco.

Epinefrina, tipo di adrenalina somministrata per provare a far ripartire il cuore.

Nota sulla Torazina – Murray indicò che Michael ne era allergico.

Dopo che Senneff chiamò l’ospedale UCLA, somministrò di nuovo l’atropina nel tentativo di far ripartire il cuore.

Lorazepam – Murray indicò di averne dato una piccolo quantità a Michael Jackson per aiutarlo a dormire.

Bicarbonato di sodio – fu somministrato per ridurre gli acidi perché questi, nelle cellule di qualcuno che è collassato da qualche tempo, ostacolano il lavoro del cuore.

Capnografo . per il monitoraggio dell’anidride carbonica quanto inserirono un tubo nei polmoni del paziente.

Timeline di risposta dei paramedici,
12:22 - partenza
12:23 - tragitto
12:25 - arrivo sulla scena

Ora del trasporto di Michael Jackson in ospedale: 13:07
Ora dell’arrivo di Michael Jackson in ospedale: 13:13

Identificazione del paziente: Uomo di 50 anni trovato supino. Rianimazione cardiopolmonare in corso da parte del medico personale dottor Murray. Endovenosa da parte del dottor Murray nella gamba sinistra. Nessuna pressione sanguigna. Nessuna pulsazione. Nessuna respirazione. Lettura elettrocardiogramma: linea piatta.

Panish gli ha chiesto se c’era una qualunque indicazione che il dottor Murray avesse provato a ristabilire una via respiratoria o ad aiutare Michael Jackson a riprendere la respirazione prima dell’arrivo dei paramedici. Senneff ha risposto di no.

All'arrivo presso l’ospedale UCLA, Senneff spiegò velocemente al medico del pronto soccorso che cosa avesse fatto, confermando che non ci furono variazioni nello stato del paziente.

Quel giorno, Senneff ricevette un’altra telefonata: un’anziana donna russa che era svenuta e aveva sbattuto la testa sul tavolo nel suo appartamento dopo aver sentito la notizia della morte di Michael Jackson al notiziario. Riportò ferite superficiali, ma era profondamente scossa per la morte di Michael

 

ESAME INCROCIATO DI KATHRYN CAHAN:

L’avvocato di AEG ha iniziato con domande sui farmaci. Ha chiesto a Senneff se conosce il versed (nome generico: midazolam) e il valium (nome generico: diazepam). Senneff ha risposto di sì, che sono farmaci ansiolitici, spesso confusi come farmaci per l’insonnia.

Ha fatto domande sulla rianimazione cardiopolmonare per verificare se è meglio farla su una superficie dura piuttosto che su un letto e se eseguendolo in modo appropriato, le costole si rompano. Senneff ha chiarito che è la cartilagine attorno alle costole che si rompe, non le costole. L’avvocato ha chiesto se lui avvertì come rotta la cartilagine intorno alle costole di Michael, Senneff ha risposto che lui non era stato il primo paramedico a fare la rianimazione cardiopolmonare sulla scena.

L’avvocato ha detto a Senneff che per la sua esperienza professionale, deve aver visto molti dottori eseguire la rianimazione cardiopolmonare con successo. Senneff ha spiegato che i dottori di solito sono quelli che istruiscono i paramedici a farlo, ma le volte che ha visto farlo dai dottori, lo hanno eseguito con successo. Gli è stato anche chiesto del defibrillatore e ha risposto che la maggior parte dei pazienti non ne ha bisogno.

Senneff ha ribadito che né lui né altri nella sua squadra hanno mai sentito una pulsazione. Secondo lui, Michael era morto molto prima di quanto Murray stesse dicendo, e le sue parole non tornavano.

L’avvocato gli ha chiesto se di solito chiede l’uso di sostanze stupefacenti nella storia di un paziente e se sì perché. Senneff ha risposto di sì perché le persone tendono a tenere segreto l’uso di queste sostanze, ma i paramedici hanno antidoti per alcune di esse. Gli è stato chiesto se si è imbattuto in molte persone che hanno usato stupefacenti e le cui famiglie ne erano all’oscuro, se è comune questo e se alcune volte si tratta di farmaci da prescrizione. Senneff ha risposto di sì.

L’avvocato ha chiesto se è perché gli addict vogliono mantenere il segreto su questo.

Obiezione di Panish accolta dal giudice.

L’avvocato di AEG ha continuato a ripetere la stessa domanda e Panish ha continuato a fare obiezione.

A Senneff è stato chiesto se quando ha a che fare con qualcuno che è andato in overdose, è comune che le loro famiglie non sapessero nulla del loro uso. Senneff ha risposto di sì.

Senneff ha confermato che la zona del polpaccio sinistro dove Murray aveva inserito l’endovenosa a Michael è insolita e che lui non l’ha mai fatto. Quando gli è stato chiesto perché ha permesso che Murray accedesse alla valigetta dei paramedici, ha detto che Murray era un cardiologo e sembrava ragionevole quello che stava facendo in quel momento.

Pausa pranzo

Il controinterrogatorio è ripreso chiedendo a Senneff se Conrad Murray si era identificato come medico di Michael. Senneff ha risposto che Murray si identificò come suo cardiologo quando lui e gli altri paramedici arrivarono sulla scena. Senneff ha descritto ancora quello che vide nella stanza: bombole di ossigeno, un’asta per l’endovenosa con una sacca appesa, flaconi di medicinali sul comodino. Senneff ha specificato che la stanza non sembrava in disordine.

Senneff ha ribadito che Michael era pallido, appariva sottopeso e le sue estremità erano blu. Gli è stato chiesto se ciò che vide in termini di attrezzatura medica nella stanza di Michael è ciò che vede normalmente in una casa. Ha detto di sì in merito all’asta per l’endovenosa, che può essere usata per diverse cose, ma le bombole di ossigeno sono insolite e si chiese per cosa fossero state usate, dal momento che non vide nessuna attrezzatura per la respirazione.

Sul suo rapporto medico scrisse la sua stima del peso di Michael, 68 kg, per 175 cm di altezza. Senneff ha detto che ha abbastanza anni di esperienza e formazione per determinare il peso e l’altezza dei pazienti che a volte non possono rispondere per sé stessi e che questi calcoli sono una parte importante del suo lavoro. Gli è stato chiesto se solitamente incontra pazienti che sono franchi con lui e quanto questo sia necessario per lui al fine di svolgere in modo efficace il suo lavoro e salvare vite. Senneff ha detto che le persone dicono la verità, che non c’è nessun bisogno per loro di fare altro. Vogliono essere salvati o che i loro cari vengano salvati. Ha avuto a che fare con i senzatetto ed i tossicodipendenti  e questi tendono ad essere un po’ reticenti per mancanza di fiducia e paura. Senneff ha detto che quando arriva sulla scena e c’è un medico presente, fa affidamento sul fatto che il dottore fornisca le risposte effettive e assistenza per salvare il paziente. Murray disse solo che stava trattando Michael per disidratazione e non diede mai ai paramedici le informazioni vitali per salvare Michael. Non disse loro che cosa aveva fatto in passato o nelle ore precedenti il loro arrivo. Il propofol deve essergli stato somministrato almeno un’ora prima che i paramedici giungessero sulla scena. Murray non disse nulla in proposito, infatti Senneff venne a sapere che era stato usato propofol su Michael solo mesi più tardi, dai media.

 

RIESAME DIRETTO DI BRIAN PANISH:

Panish ha chiesto a Senneff se ha mai visto qualcuno con un cardiologo nella sua stanza morto per qualche somministrazione medica e il paramedico ha risposto di no. Panish ha voluto sapere se Senneff si aspetterebbe che un cardiologo esegua la rianimazione cardiopolmonare in modo appropriato e che questa venga fatta su un letto o su un pavimento. Senneff ha detto che non ha mai visto Murray eseguire la rianimazione cardiopolmonare e che l’Associazione American Heart ne ha definito gli standard per cui la rianimazione cardiopolmonare dovrebbe essere fatta sul pavimento o su una superficie rigida, farla su un letto sarebbe eseguirla in modo scorretto, questo anche secondo la sua esperienza trentennale. Un cardiologo dovrebbe sapere come si fa la rianimazione cardiopolmonare, questo dovrebbe essere assodato. Panish ha portato Senneff ad ammettere che Murray non fu competente il 25 giugno 2009. Panish gli ha chiesto se metterebbe la sua stima del peso e dell’altezza di Michael sulla scena in contrasto con i rilevamenti del medico legale e Senneff ha risposto di no. Panish ha chiesto a Senneff se è neutrale e sta solo facendo il suo lavoro comparendo oggi per la città di Los Angeles e il paramedico ha risposto di sì. Panish gli ha chiesto se il paziente sarebbe quello su cui farebbe affidamento per ottenere informazioni rilevanti sulla sua storia clinica e Senneff ha risposto di sì.

Panish: “Cosa le disse Michael Jackson sulle sue condizioni quando lei arrivò?”

Senneff: “Nulla signore”.

Panish: “Perché era già morto?”

Senneff: “Sì signore”.

Il paramedico Goodwin fece 3 tentativi su ciascun braccio di Michael per fargli un’endovenosa, ma fallirono tutti. Senneff ha aggiunto che gli fu detto che Michael era in arresto respiratorio, il che significa che il paziente non respira, i suoi polmoni non ricevono più aria, ma il cuore non si è ancora fermato. In questa situazione, la rianimazione cardiopolmonare è vitale, bisogna cominciarla immediatamente per aiutare il cuore mentre si prova a ridare aria ai polmoni. Senneff ha detto che un dottore idoneo e competente sarebbe capace di fare questo, specialmente un cardiologo.

Senneff ha ribadito ancora che quando vide Michael gli sembrò come se stesse soffrendo di una malattia cronica, non di qualcosa che era cominciato semplicemente da un paio di giorni.

Fine della testimonianza del paramedico Senneff.

 

E’ salito sul banco dei testimoni il secondo testimone per i querelanti, detective Orlando Martinez.

ESAME DIRETTO DI BRIAN PANISH:

Il detective Orlando Martinez ha identificato sé stesso come detective supervisore per la polizia di Los Angeles. E’ stato un funzionario di polizia per 19 anni, dal 2001 è detective per la divisione omicidi e rapine. Come detective si presenta regolarmente davanti ad una giuria e ha dovuto imparare come farlo in modo appropriato, come stabilire un movente e come accompagnare la sua squadra o in un'aula di tribunale i giurati attraverso quel processo. Martinez ha spiegato che lui è parte di un gruppo scelto del dipartimento che ha a che fare con omicidi seriali, omicidi complicati, omicidi di agenti di polizia e omicidi di alto profilo.

Il 25 giugno 2009 il detective Orlando Martinez fu chiamato per indagare su una morte al n° 100 di Carolwood Drive come caso di alto profilo. Panish ha chiesto a Martinez se era consapevole di chi fosse coinvolto in questa morte, lui ha risposto di sì perché il suo luogotenente lo aveva informato. Fu mandato all’ospedale UCLA, vi arrivò poco dopo le 15:00 e conferì con due investigatori di West Los Angeles. Poi, parlò con le due guardie del corpo di Michael Jackson, Faheem Muhammad e Alberto Alvarez, e con alcuni membri del personale ospedaliero. Faheem si identificò come capo del personale di sicurezza di Michael e Alberto Alvarez come capo della logistica. Quando gli è stato chiesto se avesse visto qualcuno di AEG in ospedale, Martinez ha risposto di aver visto Frank Dileo e Randy Phillips. Della famiglia di Michael, vide sua madre, i suoi figli e Randy Jackson. Trattandosi a quel punto di un'indagine sulla morte. Martinez dovette mettere in sicurezza la stanza di Michael in ospedale e raccogliere le prove per aiutare il medico legale di Los Angeles che avrebbe cominciato la sua indagine. Martinez avrebbe voluto parlare con il dottor Murray, ma lui aveva già lasciato l’ospedale.

Michael doveva andare all'ufficio del medico legale, bisognava pensare al modo migliore di farlo, perciò decisero di trasportarlo in elicottero. Non volevano una grande scena, non volevano essere seguiti, volevano evitare la baraonda che avevano avuto con un incidente simile un paio di settimane prima. Dopo che Michael arrivò all'ufficio del medico legale, Martinez si recò poi a Carolwood, vi giunse poco prima delle 20:00, era già buio e c’era tanta gente attorno alla casa. Cominciarono a scattare fotografie sulla scena a partire dalla cassetta della posta. C'erano dei veicoli parcheggiati a Carolwood e uno di essi venne identificato come una BMW serie 6. Lo scopo di identificare le automobili sulla scena era sapere chi c’era e contattare potenziali testimoni. La BMW apparteneva a Murray che non è stato cercato sulla scena, questo perché il detective voleva ottenere anzitutto un mandato di perquisizione, in modo che potesse poi essere inserita come prova pulita. Pose l'auto di Murray sotto sequestro perché voleva dargli un motivo per venire a parlare con lui una volta che era stato trovato che l'auto fosse sua. In seguito, ottenne le chiavi dell’auto. Panish ha chiesto al detective se conosce Jeffrey Adams. Martinez ha detto che era un amico di Murray e sua guardia del corpo. Martinez ha spiegato che è stato Adams l’uomo dal quale ha ottenuto le chiavi dell’auto di Murray.

Martinez entrò nella casa senza un mandato di perquisizione. Ha detto che in quel momento si trattava solo di un’indagine sulla morte.

Martinez ha detto che nella camera da letto in cui Michael è stato trovato notò come insoliti un’asta per l’endovenosa con una sacca vuota, flaconi di pillole e un pallone Ambu. Ha detto che sembrava che la stanza fosse stata pulita. A Martinez sembrò che anche il comodino fosse stato ripulito. Sono state proiettate le immagini della stanza su cui Martinez ha indicato ai giurati ciò che vide sulla scena quel giorno. Vide un flacone di Propofol sul pavimento sotto il comodino. Vide una bombola di ossigeno, ma nessuna maschera ad essa attaccata. Alla corte sono stati mostrati i flaconi di pillole di lorazepam e midazolam trovati nel bagno di Michael.  Martinez ha detto che sulla scena in quel momento propendeva per una morte accidentale o naturale, non vide nulla che somigliasse ad un omicidio. Martinez tornò a Carolwood il 26 e il 29 giugno per recuperare altre prove. Lo fece perché il dottor Murray, interrogato dalla polizia un paio di giorni dopo la morte di Michael, gli disse che c'erano 3 borse pieni di farmaci in un armadio della casa. Ci fu una lunga ricerca a Carolwood il 29 Giugno, 2009, Martinez ha detto di esserci stato solo per una parte.

Panish ha mostrato le immagini dell’armadio con le borse all'interno. Martinez ha descritto ciò che c'era dentro le borse: diversi flaconi di propofol e altri farmaci. Martinez trovò le impronte digitali del dottor Murray sui flaconi. Assieme al propofol, è stato trovato un bracciale per la pressione arteriosa.

In un’altra borsa, c'era un pulsiossimetro, delle siringhe e altro materiale medico.
Un'altra foto ha mostrato una bottiglia vuota di Propofol e una sacca di soluzione fisiologica vuota con una fessura su di essa. Martinez ha detto che il dottor Murray fu l'unico a tagliare la sacca di soluzione fisiologica.
Fotografia successiva: collirio, bottiglie di propofol, lidocaina - un agente utilizzato per diminuire la sensazione di bruciore che accompagna l’iniezione di propofol - benoquin (la crema per il trattamento della vitiligine, ndt), pillole energizzanti di caffeina/efedrina e un biglietto da visita del dottor Murray.
Fotografia seguente: 4 bottiglie di propofol, un flacone di lorazepam, un flacone di Midazolam, 2 bottiglie di flumazenil.

Tornando alla macchina di Murray sulla scena, l'auto era registrata a nome di Susan Rush che aveva un indirizzo in Texas. Martinez la contattò e lei gli disse che era la sorella di Murray e aveva solo registrato la vettura per lui. All’epoca, Murray viveva a Santa Monica con la sua ragazza e madre del suo ultimo bambino, Nicole Avarez, e a Las Vegas. Ma quando era in Texas presso la clinica stava dalla sorella.

Panish ha chiesto al detective Martinez dove fu allocata e perquisita la BMW e cosa fu ritrovato durante la perquisizione avvenuta il 29 giugno 2009 dopo che ne erano stati fotografati  l'interno e l'esterno. Martinez ha risposto che l’auto di Murray è stata perquisita nel garage del dipartimento di polizia di Los Angeles dove è stato trovato un biglietto da visita del presidente della AEG Live, Randy Phillips, sul retro del quale era scritto un numero di cellulare, risultato essere quello dello stesso Phillips. Nella macchina c’era anche un contratto redatto dall’avvocato di AEG che impiegava Conrad Murray per 150 mila dollari al mese e una busta con diverse note scritte a mano su di essa che elencavano numerose farmacie sempre aperte. Dopo aver ritrovato questi elementi, il ​​detective voleva interrogare di nuovo il dottor Murray, ma lui rifiutò. Quando Martinez condusse l’unico interrogatorio concessogli dal dottor Murray, accompagnato da due dei suoi avvocati, pensò che non si stava comportando in modo onesto e sincero.

Tutto ciò che è stato trovato nell’auto di Murray è stato inserito come prova dall’avvocato Panish.

Per quanto riguarda il contratto AEG, il detective Martinez ha detto che ha voluto investigare in merito ad esso come movente in quanto vi era una quantità enorme di denaro in gioco. Ha voluto farlo anche in merito a Randy Phillips perché pure lui aveva un guadagno economico. La ragione è che il signor Jackson era morto e, sebbene lui non sia un avvocato, leggendo il contratto un movente per la morte di Michael è iniziato a saltare fuori da quelle pagine. Ha detto che come investigatore questo è il suo lavoro, lui è addestrato a vederla in questo modo.

Panish gli ha chiesto come investigatore come si potrebbe determinare il movente, che tipo di cose rilevate nel background di una persona potrebbero suggerire un "movente finanziario".  Il detective ha specificato di aver esaminato a fondo il background di Murray, ha guardato cose come prestiti, ipoteche e bancarotta, debiti, ecc. Martinez scoprì che Murray aveva 8 figli con 7 donne diverse, il che equivale a un'enorme responsabilità finanziaria.

Fu eseguito un mandato di perquisizione nella casa di Las Vegas di Murray. Nel corso di tale ricerca, furono ritrovate molte cose che ancora una volta portarono le forze dell’ordine coinvolte nell'inchiesta a guardare al dottor Conrad Murray come una persona con un movente finanziario. Conrad Murray aveva un prestito ipotecario per un importo di 1.644.644,25 dollari e il prestito sarebbe scaduto il 23 luglio 2009. Questi documenti sono stati presentati come prova dall’avvocato Panish mentre il detective Martinez li ha osservati e ha confermato che questi erano i documenti passati in rassegna da lui nel corso della sua indagine. C'erano anche 11 mila dollari di tasse dovute per la casa di Murray in Nevada. Da gennaio 2009, Conrad Murray non aveva onorato la sua ipoteca ed era indietro con i pagamenti per 15.165,11 dollari. Spese ritardate maturate al tasso di 3.477,95 dollari. La casa del dottor Murray stava andando in pignoramento per inadempienza finanziaria visto che lui era indietro con i pagamenti e gli interessi maturati. Il dottor Murray aveva ricevuto un avviso di default già ad inizio luglio del 2008.

L’avvocato Panish ha fatto notare che molte di queste informazioni erano documenti pubblici accessibili a tutti.

Il dottor Murray aveva molteplici gravami e sentenze contro di lui da più creditori, come ad esempio per il mantenimento dei figli in numerosi stati, due in California, un altro nella Contea di Clark, alcuni fino a 10.000 dollari. Uno depositato a Las Vegas ammontava a 22.000 dollari.

Panish: «Ci sono dubbi nella sua mente sul fatto che il dottor Murray fosse in gravi difficoltà finanziarie?».

Martinez: «No, non c'è dubbio».

AEG ha tentato di opporsi ad alcune di queste rivelazioni, ma il giudice Palazuelos ha respinto le obiezioni.

Negli anni fiscali 2008-2009, la casa di Murray a Las Vegas aveva un valore imponibile di 1.568.060 dollari e nell'anno fiscale 2009-2010 era di 1.081.253 dollari, c'era stato un decremento del valore della proprietà su cui aveva un prestito di un milione e mezzo di dollari. Al momento della morte Michael, il valore della proprietà di Murray era ulteriomente diminuito di mezzo milione di dollari.

Quando Panish ha chiesto a Martinez se questi eventi avevano rivelato un movente finanziario per il dottor Conrad Murray, il detective ha risposto di sì.

Martinez attraverso ulteriori indagini scoprì che nella città di Las Vegas la clinica di Murray era stata citata in giudizio da una società che aveva fatto affari con lui per più di 100.000 dollari e nella contea di San Diego l’avvocato del dottor Murray aveva depositato un documento di reddito, sotto giuramento, affermando che lui era in negativo di 2.706 dollari al mese e doveva altre somme significative per altri prestiti. Murray aveva diversi prestiti studenteschi, il maggiore dei quali di 96.000 dollari ed un’imposta su uno dei suoi conti bancari.

Il giudice ha interrotto la testimonianza del detective Martinez e gli ha chiesto di tornare l’indomani alle 10. E’ prevista una sessione particolarmente breve perché uno dei giurati ha chiesto un permesso per andare ad un funerale.

Al termine della testimonianza di Martinez, gli avvocati di AEG si sono lamentati dei registri pubblici di Murray che non dovrebbero essere dichiarati come dati di fatto, dicendo che gli avvocati dei Jackson sono in possesso di centinaia di pagine che non possono essere trovate tutte nei registri pubblici. Panish ha detto alla corte che gli avvocati di AEG hanno copie di tutto.

 

Fonti: http://teammichaeljackson.com/archives/8230

https://twitter.com/ABC7Courts

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