PROCESSO 2005 - 34° GIORNO: la testimonianza bizzarra continua - la madre dell’accusatore racconta la storia della possibile fuga su una mongolfiera.

Lunedi, 18 Aprile 2005

 

Creato: Martedì 19 aprile 2005

 

Il 34esimo giorno la madre dell’ accusatore di Michael Jackson ha contrastato le risposte alle domande dell’avvocato difensore Thomas Mesereau Jr. e ha cominciato la sua quarta giornata sul banco dei testimoni facendo discorsi lunghi e divaganti alla giuria. Melville ha dovuto ancora una volta imporre il suo comando ricordandole di "rispondere alla domanda e non dare ulteriori informazioni volontariamente". Tuttavia, ha continuato a rompere le convenzioni delle procedure penali. Si girava a parlare ai giurati per ogni risposta che doveva dare al Sig. Mesereau.

Durante un altro giorno combattivo al banco dei testimoni, la donna ha ammesso che lei una volta ha detto allo sceriffo di temere che il signor Jackson aveva un piano per lei e la sua famiglia: farli scomparire dal suo Neverland Ranch su una mongolfiera.

Tuttavia, ha accusato il signor Mesereau di prendere il commento fuori dal contesto. "Ho detto alla polizia che (i soci del signor Jackson) avevano a disposizione molti modi per farci scomparire", ha detto.

"E qualcuno di loro vi ha accennato di questa mongolfiera?" ha chiesto il signor Mesereau.

"Era uno dei modi", ha detto.

Di seguito la parte della trascrizione della testimonianza di Janet Arvizo in cui il signor Mesereau le chiede della mongolfiera.

 

Domanda: Ora, lei ha detto agli sceriffi che ad un certo punto ha pensato che la sua famiglia sarebbe potuta sparire in un pallone ad aria calda da Neverland, giusto?

Risposta: Sta prendendo le mie parole fuori dal contesto. Io aveva informato la polizia che - Frank e Vinnie mi avevano fatto sapere che avevano molti modi per - e anche Ronald e Dieter, ricordate, Ronald e Dieter sono stati sostituiti da Frank e Vinnie - che avevano molti modi diversi per fare scomparire i miei figli. Io lo stavo esprimendo, ma lei lo sta minimizzando.

D. Ha detto gli sceriffi che ha pensato che la sua famiglia poteva sparire in un pallone ad aria calda da Neverland?

R. Ancora una volta, lo sta minimizzando. Ho detto a lui quello che ho detto alla polizia ovvero quello che Ronald, Dieter, Frank e Vinnie aveva detto: che avevano diversi modi per trasportare i miei figli e farli scomparire. E la cosa più terrificante è successa quando siamo arrivati verso la fine, ora avevano il passaporto, più una visa. [carta di cerdito]

D. Ha mai parlato della sparizione in una mongolfiera? Sì o no.

R. Ho fatto prendere loro coscienza che avevano una varietà di modi per arrivare ai miei figli e quello era uno dei tanti. Tutto questo non fa parte di me. Questo è ciò che i vostri Frank e Vinnie hanno detto, più i vostri Ronald e Dieter. Quindi ho solo comunicato alla polizia ciò che mi era stato detto.

D. E tra loro – c’è stato qualcuno che le ha citato la scomparsa in una mongolfiera, giusto?

R. Questo era uno dei tanti modi.

 

Il signor Mesereau le ha chiesto che cosa intendeva quando ha detto alla polizia che il signor Jackson avrebbe dovuto assumere un insegnante quando i suoi tre figli stavano nel suo Neverland Valley Ranch.

"E’ riuscito a ingannare il mondo, ed io ero una donna dentro a tutto questo" ha detto. "Questo è quello che stavo cercando di comunicare. Ha fatto credere al mondo di essere quello che non è. E a causa di questo processo penale ... ora la gente sa chi è veramente." Il giudice della Santa Barbara County Superior Court, Rodney Melville, ha respinto l'istanza del signor Mesereau di sentire la sua dichiarazione registrata nei record. È stata una delle poche volte che il giudice non ha concesso una mozione presentata dal signor Mesereau o dagli altri pubblici ministeri per istruire i giurati a trascurare i suoi racconti sconnessi come "insensibili".

A dispetto di testimonianze e prove già presentate che dimostravano il contrario, la madre ha anche negato ripetutamente che il signor Jackson o chiunque sia stato associato con lui, avesse cercato di aiutare lei e la sua famiglia quando suo figlio fu colpito dal cancro.

Alla domanda se il signor Jackson ha organizzato una raccolta di sangue nel suo Neverland Ranch,  ha detto, "Ero io la responsabile per questo."

Si è poi lanciata in una spiegazione di come l'ospedale ha fornito una bloodmobile ovunque si poteva organizzare un evento del genere.

"E il signor Jackson ha permesso di utilizzare il ranch per la donazione di sangue?" le ha chiesto il signor Mesereau.

"Sì, questo è corretto", ha detto la donna. Ma ha aggiunto: "Non era il solo. Si sono uniti a noi molti gruppi religiosi". 

Il signor Mesereau ha anche estratto la testimonianza riguardante la ricezione da parte della donna di un assegno di 20.000 dollari depositato in conto corrente di sua madre. Ma lei disse che non poteva ricordare come parte dei soldi erano stati usati per suo figlio.

Ha anche detto di aver aperto un conto corrente bancario in cui le persone poteva depositare i soldi per il bene del figlio.

"Ha prelevato migliaia di dollari da quel conto?" ha chiesto il signor Mesereau.

"Sì", disse la donna.

"E parte di tutto questo denaro era destinato alle spese mediche?" ha chiesto l'avvocato.

"No", ha detto.

 

Contrariamente ai report dei giornali riguardanti i dipendenti di Neverland, lei ha negato di aver ingannato un reporter di un giornale locale per fargli scrivere la storia che la sua famiglia era povera e pagava 12 mila dollari per ogni trattamento di chemioterapia che il ragazzo ha ricevuto. Il racconto includeva un indirizzo a cui inviare i contributi.

Ha detto che la cifra di 12.000 $ è stato un errore tipografico e che lei voleva dire 1.200 dollari.

Ma alla fine ha confessato che la famiglia non era responsabile per alcun pagamento, perché l'assicurazione sanitaria del padre ha coperto i trattamenti del ragazzo.

Durante tutto il processo, il signor Mesereau ha caratterizzato la madre dell'accusatore come la forza manipolatrice dietro quello che dice essere - false accuse di molestie su minori contro Jackson -.

Lunedi, le ha chiesto ripetutamente del suo ruolo nel coinvolgimento degli sforzi fatti nel sollecitare i soldi per la famiglia dopo che all'accusatore è stato diagnosticato un cancro nel 2000.

Ha insistito sul fatto che non hanno chiesto soldi e non era a conoscenza dei due addetti alla raccolta fondi prevista per il figlio al Laugh Factory, un comedy club della California. Ma ha ammesso di aver incassato due assegni da 10.000 $ dati alla famiglia da parte della comica Louise Palanker, e che lei ha ritirato il denaro da un conto bancario creato per le donazioni al figlio.

Ha detto che lo ha fatto sotto la direzione del suo allora marito, il padre del teenager . Ha negato che parte del denaro sia stata impiegata per suo uso personale, dicendo che è stato utilizzato per pagare le spese di soggiorno e le bollette.

Ma ha anche detto che suo marito, dal quale ha poi divorziato, ha preso parte del denaro ed "è andato a Las Vegas".

Il signor Mesereau ha condotto il suo interrogatorio attraverso domande e risposte riguardanti il suo rapporto con il comico Chris Tucker e la sua ragazza Aja, e lei ha negato che la famiglia ha sollecitato il loro aiuto in denaro o in qualsiasi altra forma dal signor Tucker.

Ha ammesso che il signor Tucker, una volta ha dato alla famiglia una macchina, ma lei ha detto che non gli ha chiesto di farlo e ha affermato che lui lo ha fatto solo perché aveva preso un’auto per la sua ragazza e aveva bisogno di fare spazio per essa.

 

Il signor Mesereau le ha fatto pressione per cercare di chiarire se fosse stato messo in atto un qualsiasi tentativo di ricevere aiuto durante il periodo della presunta prigionia della famiglia. Lunedì la donna fu costretta a riconoscere ancora una volta che c'era gente a cui poteva chiedere aiuto, tra cui un avvocato che aveva a che fare con la sua relazione con il suo ex marito, ma lei non lo ha mai fatto.

 

"Si è mai lamentata con qualcuno nella residenza dei crimini che sono stati commessi contro di lei e la sua famiglia?" ha chiesto il signor Mesereau.

"No, ma l’ho sto facendo adesso" ha detto.

Il signor Mesereau ha anche notato che la donna è stata in grado di telefonare alla comica Louise Palanker durante la presunta prigionia.

"Se ha potuto chiamare (la Palanker), perché non avrebbe potuto chiamare la polizia?" ha detto il signor Mesereau.

"Non ho potuto. Speravo di poterlo fare," ha risposto la donna.

Il signor Mesereau ha poi chiesto: "non ha chiamato il 911?"

"L’ho sto facendo ora", ha detto la donna.

 

Il signor Mesereau l’ha interrogata circa una richiesta di invalidità che la donna ha presentato alla fine del 1990, in cui cita una sua depressione e dice di sentirsi "triste di essere una nullità".

"Mi sento ancora nessuno", frase che ha replicato tre volte nella risposta.

Il signor Mesereau le ha anche chiesto perché avesse citato il nome del signor Jackson e della star del basket Kobe Bryant in un'intervista con la polizia nel 2001 quando aveva segnalato problemi interni alla coppia quando era ancora sposata con il suo ormai ex-marito.

"Perché (mio marito) mi chiamava puttana e diceva che stavo facendo sesso con queste persone", ha detto.

La difesa ha segnato un punto fondamentale contro la donna trentasettenne quando lei ha ammesso di aver avvertito la polizia delle accuse secondo cui il signor Jackson avrebbe messo in atto un complotto per rapire la sua famiglia solo dopo aver consultato due avvocati. Uno di questi avvocati aveva rappresentato l’adolescente che nel 1994 ha vinto, in un accordo extragiudiziale, un pagamento del valore di oltre 20 milioni di dollari dal signor Jackson per le precedenti accuse di abuso sessuale*.

In un altro colpo messo a segno dal il signor Mesereau, la donna ha contraddetto la versione che lei stessa aveva dato del motivo che l’aveva spinta a registrare due interviste in quattro giorni nel febbraio 2003 in cui ha descritto il signor Jackson come una figura paterna molta amata dai suoi figli.

Ha detto che la sdolcinata intervista del 16 febbraio con un detective privato che lavorava per l’avvocato di Michael Jackson è stata estemporanea, proveniva "dal cuore".

Ma lei ha insistito che un video registrato dai collaboratori del signor Jackson solo quattro giorni dopo è stato fatto dietro costrizione, e che le lodi della sua famiglia per il signor Jackson a quel tempo erano state interamente sceneggiate dagli aiutanti della star.

Venerdì scorso, la donna ha ammesso di aver mentito sotto giuramento in una causa intentata da lei contro un grande magazzino nel 2000 in cui ha vinto [in un altro accordo extragiudiziale. NdT] un pagamento di 152.000 dollari per le accuse di arresto illegale e violenza sessuale da parte delle guardie di sicurezza.

Quando il signor Mesereau le ha chiesto lunedì se lei ha provato a convincere i suoi figli su cosa dire in questa causa, si è rivolta ai giurati e ha detto: "Mi sta dando troppo credito. No, io non l’ho fatto."

Il processo ha iniziato la sua ottava settimana lunedì. La madre della presunta vittima 15enne, è stata una dei 54 testimoni chiamati dai pubblici ministeri. Il signor Mesereau ha concluso il suo interrogatorio poco prima che la corte si ritirasse con il resoconto della giornata. Tornerà per consentire il proseguimento della discussione del pubblico ministero martedì.

Gli osservatori della Courtroom hanno commentato la notevole differenza nell'aspetto della madre. Nel video di confutazione mostrato ai giurati, i lunghi capelli sono bagnati e arricciati. In tribunale, portava un taglio corto, [capelli tagliati all'altezza delle orecchie. NdT] che si addice a una soccer mom**. Nel video, le labbra erano truccate di rosso e le sopracciglia erano perfettamente sagomate e sembrava avere una leggera somiglianza con l'attrice Marisa Tomei.

In tribunale invece era pallida, indossava occhiali ed era struccata, sosteneva di essere una ‘povera intenditrice di carattere’.

La testimone è stata apparentemente inesauribile al banco venerdì. Ha sempre evitato risposte lineari e ha tessuto discorsi inconcludenti intorno a semplice sì o no alle domande, si rivolgeva sempre ai giurati e offriva osservazioni come, "E' inesatto", o "Lui ha mescolato i fatti di proposito." Ad un certo punto ha pure deriso il signor Mesereau. "Tu ... sei tu," ha cominciato a borbottare. "Ho un sacco di pensieri nel mio cuore su di te."

Un'altra volta si è rivolta a lui dicendogli: " Hai perso il filo?"

Sembrava particolarmente irritata quando si doveva decidere se era stata trattata con una ceretta su tutto il corpo mentre era sotto presunta prigionia.

"Le basterebbe guardare la ricevuta per rinfrescarsi la memoria?" le ha chiesto il signor Mesereau, mostrandole la ricevuta dell’ 11 febbraio 2003 di un vicino salone a Los Olivos, in cui si evinceva che 140 dollari erano stati spesi per una ceretta alle gambe, sopracciglia, labbra, viso e bikini.

La donna si rifiutò di guardare.

"Ti sto dicendo, che era solo una ceretta alle gambe. Lui ha la capacità di coreografare tutto", ha detto, puntando il dito contro l'imputato.

"E tu?" il signor Mesereau le ha risposto con disinvoltura.

 

[La trascrizione dell’intera testimonianza di Janet Arvizo del 18 Aprile 2005 è disponibile a questo link http://deargavinarvizo.com/wp-content/uploads/2009/11/Janet-Arvizo-Testimony-4-18-2005.txt ]

 

FONTE ORIGINARIA   / AP / AFP / Reuters

http://www.mj-upbeat.com/TrialMJJSourcePG2.htm#DAY34MJTRIAL

 

 

 * Da “Le verità nascoste” :
https://www.truth4mj.it/mj/index.php?option=com_content&view=article&id=200:le-verita-nascoste-lettera-aperta-ai-media-per-il-25-giugno-2011&catid=37:articoli-iniziative-per-la-verita&Itemid=63

 

“Durante il processo si discusse anche del caso di Jordan Chandler, il ragazzo che accusò Michael Jackson sempre di molestie sessuali nel 1993. Il procuratore dell’accusa voleva farne un precedente nella vita del cantante, ma le testimonianze ed i documenti mostrati in aula chiarirono una volta per tutte che anche in quell’episodio non c’era stato altro che un'estorsione ai danni dell’artista all’apice della sua carriera. All'epoca, ancora una volta i media consegnarono all’opinione pubblica informazioni distorte, tralasciando elementi che palesano la natura estorsiva di quel primo procedimento, non PENALE, come ci si aspetta da qualunque genitore che sospetti l’orrendo crimine dell’abuso sessuale sul proprio figlio, bensì CIVILE, cioè formalizzato dal padre di Jordan, Evan Chandler, un dentista di Beverly Hills radiato dall’albo, esclusivamente per chiedere a Michael Jackson un risarcimento danni in denaro. Fu riportato che il cantante era stato disposto a pagare una cifra da capogiro per far ritirare la accuse; in realtà, al processo fu dimostrato che Michael Jackson si era opposto alla transizione, portata a termine dalla sua compagnia di assicurazione su richiesta dei suoi manager, soci in affari e consiglieri, preoccupati per le enormi perdite finanziarie che un processo in quel momento, con un tour dell’artista in pieno svolgimento, avrebbe potuto determinare. Michael Jackson pretese che la sua totale estraneità ai fatti per i quali veniva accusato dai Chandler fosse messa nera su bianco nel documento che l’avvocato Mesereau depositò in tribunale, di cui segue link:http://www.sbscpublicaccess.org/docs/ctdocs/032205mjmemospprtobj.pdf La cifra versata alla famiglia Chandler era di gran lunga inferiore al denaro che sarebbe andato in fumo altrimenti:

https://www.truth4mj.it/mj/index.php?option=com_content&view=article&id=79:michael-jackson-e-stato-incastrato-articolo-gq-del-1994&catid=35:articoli-verita-sulla-vita&Itemid=60 FONTE: http://www.buttonmonkey.com/misc/maryfischer.html)

Da non dimenticare la registrazione telefonica fra Evan Chandler ed il patrigno di Jordan, David Schwartz, dove il primo dice chiaramente che per lui le ripercussioni su suo figlio sono irrilevanti, gli interessa solo che l'artista stia ai suoi comodi (ovvero che gli finanzi il progetto cinematografico al quale stava lavorando) o gli avrebbe distrutto la carriera:

http://www.youtube.com/watch?v=gDSf8q7vsxE 

 

 

**Soccer mom, termine antropologico coniato nella middle class nordamericana (in particolare statunitense) che identifica in senso stretto una donna che è usa accompagnare i propri figli alla scuola calcio o agli incontri della loro squadra; in senso più ampio è uno stereotipo che indica una donna di estrazione borghese, di tendenze sostanzialmente (ma non necessariamente) conservatrici, che indirizza i propri figli verso club o ambienti sociali selezionati. Il termine Soccer in tal caso è usato in senso metaforico a simboleggiare un ambito se non di élite, quantomeno non popolare: a differenza dell’Europa, infatti, negli Stati Uniti le scuole calcio sono in genere appannaggio della middle class, laddove a livello popolare vengono praticati i tre sport simbolo degli USA, ovvero baseball, football americano e soprattutto pallacanestro.  http://it.wikipedia.org/wiki/Soccer

 

 

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Vorrei riportare la testimonianza dell'agente B.Barron, ex guardia giurata, tratta dal libro "Il complotto" di A. Jones; fu un duro colpo per l'accusa e contrastò la testimonianza di Janet Arvizo, poichè mentre quest'ultima aveva dichiarato di essere rimasta nascosta nella sua casa degli ospiti per tutta la permanenza a Neverland, Barron disse ai giurati che era stata vista camminare per la proprietà, che aveva dormito molte notti con i suoi figli in uno degli studi di danza e che consumava regolarmente i pasti nella residenza principale; l'ex guardia giurata disse anche che nel periodo in cui la famiglia Arvizo risiedette a Neverland, c'erano almeno altre trenta persone; sostenne di non aver mai visto accadere niente di male al Ranch e che, dato il comportamento degli Arvizo, non aveva mai pensato che stessero cercando di scappare. Venne mostrato in aula il registro della sorveglianza di Neverland e risultava che , per esempio, il 13 febbraio 2003 Janet e i suoi figli avevano lasciato la proprietà a bordo di una Roll Royce di MJ guidata da Salas, il direttore del Ranch, senza nessun problema: la famiglia si era fermata al gabbiotto della sorveglianza e aveva seguito le normali procedure del caso; non c'era stata nessuna scena di panico da parte della famiglia Arvizo. Inotre l'agente testimoniò che proprio di fronte a Neverland c'erano due scuole private e un continuo andirivieni di genitori, insegnanti e amministratori su e giù per la via: la gente in aula si chiese come mai Janet, se si sentiva così in pericolo, non avesse attraversato la strada per cercare aiuto.." Il nocciolo della testimonianza dell'agente Barron era: non aveva sentito nessuno lamentarsi, non aveva sentito nessuno chiedere aiuto. Nessuno della famiglia Arvizo aveva accennato di avere problemi a Neverland. Anzi, sembravano proprio felici e contenti. Gli Arvizo erano liberi di gironzolare ovunque tutto il giorno e Janet Arvizo si godevano stile di vita che includeva regolari pagamenti delle "spese" dei suoi trattamenti di bellezza e altri confort. I giurati sembrarono scioccati quando l'ex guardia giurata testimoniò che Janet e i suoi figli venivano portati a fare spese nei paesi vicini e mostrò le registrazioni dei loro movimenti giornalieri ai cancelli di Neverland. Nel momento in cui fu presentato in aula un documento, che mostrava due pagine piene di spese fatte da Janet, migliaia di fatture pagate da Michael jackson,fu impossibile credere alle dichiarazioni di Janet sui suoi seri tentatividi scappare da Neverland." (tratto da "Il Complotto" di A.Jones). https://www.truth4mj.it/mj/index.php?option=com_content&view=article&id=160:true-crime&catid=35:articoli-verita -sulla-vita&Itemid=60
Ci furono ache altre testimonianze che contrastarono quella di Janet e in molti dissero da Neverland sarebbe stato facilissimo scappare, in quanto non c'erano recinzioni.
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Vorrei, inoltre, ribadire che durante il processo emerse che gli Arvizo si erano rivolti anche ad altre star di Los Angeles per avere soldi, le quali avevano dato loro così tanto denaro che Janet ad un certo punto stava per comprare un suv, ma poi depositò i soldi in banca, mentre continuava a truffare l'assistenza sociale che continuava a versarle regolarmente assegni. Un editore di un quotidiano testimoniò che fu supplicato di pubblicare un annuncio gratuito per sollecitare donazioni in favore di Gavin, quando, in realtà risultò che le spese sanitarie erano interamente coperte dall'assicurazi one del padre. Un comico, Chris tucker, testimoniò che gli Arvizo si rivolsero anche a lui, il quale inizialmente fece anche dei regali a Gavin, poi il ragazzo iniziò a chiedere sempre più soldi e gli Arvizo iniziarono a chiamarlo pure per avere le chiavi delle sue macchine: l'attore cominciò a pensare che c'era qualcosa di sospetto nel loro atteggiamento.
Altro fatto importante: dopo la messa in onda del documentario di Bashir, gli Arvizo, perseguitati dai media, chiesero a Tucker di cercare Michael, perchè volevano raggiungerlo; in aula furono presentati i tabulati telefonici delle telefonate che gli Arvizo fecero al comico il 4 febbraio 2003. Gli dissero che volevano raggiungere Michael a Miami. “I GIURATI NON POTERONO CREDERE ALLE LORO ORECCHIE: PER MESI L'ACCUSA AVEVA DICHIARATO CHE GLI ARVIZO ERANO STATI OBBLIGATI AD ANDARE DA JACKSON A MIAMI” (DA “IL COMPLOTTO”). TUTTI GLI ARVIZO AVEVANO TESTIMONIATO CHE NON ERA STATA UN'IDEA LORO ANDARE A MIAMI. Tucker disse, invece, che erano tutti entusiasti di andare da Michael; Gavin era euforico. Quando giunsero in Florida, Tucker disse a Michael che aveva dei sospetti riguardo agli Arvizo. (Sintesi di testimonianze tratte da “Il complotto” di A.Jones).
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