"AVEVA UN CUORE GRANDE QUANTO IL CIELO": il dottor Dyer ricorda Michael e l'esperienza della sua famiglia a Neverland
Il dottor Wayne W. Dyer è un famoso psicologo americano, riconosciuto a livello internazionale come uno dei maggiori punti di riferimento nel campo dello "sviluppo del sé". Ha scritto più di 30 libri sull'argomento, molti dei quali sono diventati dei bestseller. La sua non è stata un'infanzia facile, vissuta tra orfanatrofi e affido, ma è riuscito a realizzare comunque gran parte dei suoi sogni e quello che cerca di fare con il suo lavoro è trasmettere agli altri il modo attraverso il quale poter fare altrettanto.
Il dottor Dyer tiene molte conferenze e partecipa a numerosi programmi televisivi/radiofonici degli Stati Uniti. Qualche giorno dopo la morte di Michael il 25 giugno 2009, il dottor Dyer volle raccontare agli ascoltatori di un suo programma radio la sua esperienza con Michael, soffermandosi sui 5 giorni trascorsi a Neverland nel 1991 da lui, sua moglie e i suoi 8 figli. Lui aveva risposto all'invito di Michael che desiderava parlare insieme a lui della "vera magia".
E' possibile ascoltare il toccante intervento del dottor Dyer nel video pubblicato a questo link: http://www.youtube.com/watch?v=ZrFXXL5OfS8&feature=g-upl&context=G2903aa0AUAAAAAAAAAA
La settimana successiva, il dottor Dyer scrisse questo articolo sul suo blog: http://www.drwaynedyer.com/blog/real-magic-and-michael
"Nel 1992, quando venne il momento di scrivere una dedica per il mio libro "Real Magic" (in Italia tradotto con il sottotitolo "Come fare miracoli nella vita di tutti i giorni", ndr), decisi di dare un riconoscimento a 3 persone speciali: la mia adorata figlia Saje, il mio fratello spirituale Deepak Chokra ed il mio amico superstar del pop Michael Jackson. A Michael volli riconoscere che "le sue parole, la sua musica ed il suo amore ci ricordano che soltanto donando salviamo le nostre stesse vite".
Michael Jackson aveva una relazione speciale con i principi della "vera magia", cioè l'idea del "creare miracoli nella vita di tutti i giorni". Con il suo enorme talento musicale, ha creato un'opera che ha portato gioia a milioni di persone. Io ed i miei figli trascorremmo con lui 5 bellissimi giorni a Neverland nel 1991. Lui desiderava parlare con me della "vera magia", ma la verità è che lui quella magia ce l'aveva già - il potere di cui aveva bisogno per sognare, creare e donare. Michael si è dedicato alla causa di porre fine alla fame nel mondo, aiutandola con la creazione di "We are the world" nel 1985, un brano interpretato da un gruppo di celebrità che portò alcuni dei più grandi nomi della musica pop a raccogliere fondi per aiutare le vittime della carestia in Africa. Non dovetti spiegare a Michael la "vera magia" perché lui era già un essere spirituale, era già gentile, amorevole e pronto ad usare il dono del suo talento musicale per creare miracoli. Insieme a milioni di persone nel mondo, io dico "grazie Michael", di aver condiviso il tuo incredibile talento per innalzare i nostri spiriti. Ti ricorderò come un meraviglioso essere umano con un cuore grande quanto il cielo".
Anche la figlia del dottor Dyer, Tracy, volle ricordare la sua esperienza a Neverland nel programma tv "Cyber Jabber" di C. J., giornalista dello "Star Tribune". Qui il video dell'intervento: http://www.youtube.com/watch?v=AI93eXv8hf4&feature=youtu.be
Ancora, nell'articolo di corredo all' intervista: http://www.startribune.com/lifestyle/49465332.html la presentatrice riporta queste parole di Tracy: "Quando è venuta fuori tutta questa storia, le accuse di pedofilia - ricordate, è stato assolto - l'ho trovata assolutamente sconvolgente, basandomi sull'uomo che ho incontrato. Lui stesso era come un bambino. L’intero parco di divertimenti era come il luogo della fantasia di un bambino, non era la fantasia di un adulto" ha aggiunto la Dyer, che ha una spiegazione per la cattiva pubblicità che ha circondato Jackson fino alla sua prematura scomparsa: "Secondo me, ha continuato a prendere decisioni sbagliate più e più volte, ma erano decisioni che poteva prendere un bambino" ha detto la Dyer. "Chi terrebbe un bambino al di là di un balcone?".
Il soggiorno della famiglia Dyer da Jackson ha coinciso con due compleanni di due sorelline di Tracy, Skye e Sommer. "Lui fu così dolce con tutti i miei fratelli e le mie sorelle" ha detto Dyer. "Il 24 Agosto era il decimo compleanno di Skye. Michael aveva decorato tutto il parco di divertimenti e tutta la casa con il tema de 'La Sirenetta'. Era la cosa più pazzesca che avessi mai visto. Ci svegliammo al mattino e c'era la musica de 'La 'Sirenetta' diffusa in tutta la casa. Da far esclamare 'Oh mio Dio!'. Lei semplicemente l’adorò.
Poi, due giorni dopo, il 26, era il compleanno di mia sorella Sommer che compiva 8 anni. Lei era davvero presa da 'Barney' a quel tempo. Avevano tirato giù tutte le decorazioni de 'La Sirenetta' e rinnovato l'intero parco con Barney. Era il compleanno di Sommer ora. Lui spendeva così tanto, ma era tutto per i bambini".
Prima di guardare dei film, Jackson disse ai Dyers di prendere qualsiasi cosa volessero dal chiosco. "Era come andare a Southdale per vedere un film, tranne per il fatto che era tutto gratis. Lo guardai e gli chiesi ‘Perché hai del personale che lavora in un chiosco gratuito?’. Mi disse che faceva parte dell'intera esperienza". L'intera esperienza includeva qualsiasi film venisse loro in mente.
Dyer ebbe un breve momento sconcertante con Jackson. "Dopo che tutti erano andati a letto, io e lui eravamo rimasti gli unici ancora svegli. Stavamo parlando nella sua sala video e mi disse, 'Tuo padre probabilmente pensa che io sia bizzarro'. Gli dissi: 'No, non lo pensa' e Jackson poi aggiunse, 'Non è che sono bizzarro, è che io non so cos'è normale. Non ho avuto un'infanzia normale. Io ero famoso a 5 anni'" Poi disse che c'era un elemento bizzarro della sua personalità. "Disse 'Devo mostrartelo'. Mi portò lungo il corridoio e nella sua camera da letto e io pensai, 'Uh-oh, di che si tratta?' Jackson aprì il suo armadio pieno di una fila di circa 100 paia di pantaloni neri, 100 magliette bianche e 100 blazer rossi - tutti perfettamente allineati – il suo look anche in quel momento. "Si girò verso di me e mi disse, 'Un po' ossessivo, non credi?'".
La famiglia ricevette bellissimi doni, magliette di Neverland, carte da gioco e per appunti, ma Tracy non ha nessuna foto per ricordare questo viaggio da "una volta nella vita" a Neverland. "Quando arrivammo ci dissero: 'Se avete delle macchine fotografiche, per il momento dobbiamo prendervele. Non possiamo consentire che scattiate nessuna foto' " ha detto Tracy.
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